La prima banca del Paese, Intesa Sanpaolo, studia con i sindacati la settimana di lavoro di quattro giorni. L’istituto, con oltre 73 mila dipendenti in Italia e 90 mila a livello globale, si prepara così a fare da apripista sulla nuova articolazione oraria, al centro di una più ampia trattativa coni sindacati sulla flessibilità. Nella discussione tra la banca e Fabi, Fusac, First Cisl, Ulica e Unisin rientrano diversi argomenti, dall’orario lavorativo allo smart-working. In merito alla settimana corta, la proposta è di articolare l’orario lavorativo in quattro giorni alla settimana da nove ore al giorno, con la possibilità di variare il giorno libero in più. 36 ore totali a parità di stipendio, come prevede lo stesso contratto collettivo dei bancari Abi. Un argomento entrato in molti dibattiti, ma che, prima d’ora, non era mai stato effettivamente discusso in nessuna trattativa. L’iniziativa ha preso piede dal Regno Unito, attirando poi attenzione negli Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda e in Europa in Spagna, prima che in Italia. Una tematica che, a prescindere dagli esiti delle trattative, riporta al centro del dibattito la necessità sempre più presente di coniugare produttività ed equilibrio tra lavoro e vita privata.
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