24 settembre 2020
24 settembre 2020

Ore 15:10 - Neutralità carbonica: cos'è e come raggiungerla entro la seconda metà del ventunesimo secolo

Parlamento europeo

Il cambiamento climatico sta colpendo il nostro pianeta, nella forma di condizioni climatiche estreme quali siccità, ondate di caldo, piogge intense, alluvioni e frane sempre più frequenti, anche in Europa. L'innalzamento del livello dei mari, l'acidificazione dell'oceano e la perdita della biodiversità sono ulteriori conseguenze dei rapidi cambiamenti climatici.

Per riuscire a contenere il riscaldamento globale entro la soglia di 1,5° - reputata sicura dal Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) - raggiungere il traguardo emissioni zero entro la metà del ventunesimo secolo è essenziale. Tale obiettivo è previsto anche dall'Accordo di Parigi firmato da 195 paesi, inclusa l'Unione europea.

A novembre 2019 la Commissione europea ha presentato il Green deal europeo, il piano per rendere l'Europa climaticamente neutrale entro il 2050.

Cos'è la neutralità carbonica?
Le emissioni zero (o neutralità carbonica) consistono nel raggiungimento di un equilibrio tra le emissioni e l'assorbimento di carbonio. Quando si rimuove anidride carbonica dall'atmosfera si parla di sequestro o immobilizzazione del carbonio. Per raggiungere tale obiettivo, l'emissione dei gas serra dovrà essere controbilanciata dall'assorbimento delle emissioni di carbonio.

Viene definito pozzo di assorbimento un sistema in grado di assorbire maggiori quantità di carbonio rispetto a quelle che emette. I principali pozzi di assorbimento naturali sono rappresentati dal suolo, dalle foreste, e dagli oceani. Secondo le stime, i pozzi naturali rimuovono tra i 9.5 e gli 11 Gt di CO2 all'anno. Nel 2017, le emissioni globali di CO2 hanno superato di più di tre volte (37.1 Gt) la capacità totale di assorbimento dei pozzi naturali.

Ad oggi, nessun pozzo di assorbimento artificiale è in grado di rimuovere la necessaria quantità di carbonio dall'atmosfera necessaria a combattere il riscaldamento globale. Il carbonio conservato nei pozzi naturali come le foreste è rilasciato nell'atmosfera attraverso gli incendi nelle foreste, i cambiamenti nell'uso del terreno o i disboscamenti. Per questo motivo è fondamentale ridurre le emissioni di carbonio per poter raggiungere la neutralità climatica.



Compensare le emissioni di carbonio
Un altro modo per ridurre le emissioni e raggiungere la neutralità carbonica consiste nel compensare le emissioni prodotte in un settore riducendole in un altro. Questo può essere fatto investendo nelle energie rinnovabili, nell'efficienza energetica o in altre tecnologie pulite. Il Sistema per lo scambio delle quote di emissione dell'UE è un esempio di schema per la compensazione delle emissioni di carbonio.



Gli obiettivi dell'Unione europea
L'Unione europea è impegnata in un'ambiziosa politica climatica.

Secondo il piano stabilito dal Green Deal, l'UE aspira a diventare un'area che toglie dall' atmosfera almeno tanta CO2 quanta ne produce. Questo obiettivo diventerà legalmente vincolante se il Parlamento europeo e il Consiglio adotteranno la nuova legge sul clima. L'obiettivo intermedio di ridurre le emissioni dei gas serra di 40% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 verrebbe anch'esso aggiornato dalla nuova legge.

La commissione Ambiente del Parlamento europeo ha votato l'11 settembre a favore non solo della neutralità climatica entro il 2050, ma anche per una riduzione delle emissioni del 60% entro il 2030. Si tratta di una proposta più ambiziosa rispetto all'obiettivo della Commissione del 50-55%. Gli eurodeputati richiedono inoltre un ulteriore obiettivo intermedio per il 2040 per assicurare il raggiungimento dell'obiettivo finale nel 2050.

Il Parlamento europeo voterà la legge sul clima durante la sessione plenaria del 5-8 ottobre 2020. Dopo l'approvazione del Parlamento europeo, inizieranno i negoziati con il Consiglio.

Attualmente cinque stati membri dell'UE hanno legiferato circa l'obiettivo emissioni zero: la Svezia mira a raggiungero zero emissioni entro il 2045, mentre Francia, Germania, Danimarca e Ungheria entro il 2050.
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