Taglio sulle stime di crescita 2022 e 2023 per l’Italia da parte del Fondo Monetario Internazionale.
Una crescita al di sotto delle aspettative per il “Belpaese” che quest’anno sarà del 2.3% equivalente a 1.5 punti percentuali, inferiore rispetto alle previsioni di gennaio e, del -1.9% rispetto ad Ottobre 2021.
Secondo ulteriori previsioni, per l’anno 2021 la crescita potrebbe essere del 1.7% pari allo 0.5% in meno e +0.1% su ottobre e, addirittura, rallentamento che potrebbe continuare fino al 2027, con il pil che salirà dello 0.5%.
La Germania e l’Italia, sono i paesi europei che hanno sofferto maggiormente le revisioni al ribasso dovuta all’energia russa, causato dalla guerra in Ucraina che arresta ulteriormente la ripresa mondiale, con una crescita del pil prevista del 3.6%, sia per quest’anno che presumibilmente per il prossimo, pari allo 0.8 e 0.2 punti percentuali in meno rispetto ai valori stimati nel mese di gennaio.
E’ proprio il Fmi ad affermarlo, guardando attentamente all’evoluzione della guerra, che ha aggravato ulteriormente le pressioni inflazionistiche.
Infine, aggiunge il Fmi, come i rischi outlook sono al ribasso e, continua, come pandemia prima ed ora il conflitto hanno “favorito” maggiormente il rallentamento della Cina e i rialzi dei tassi.
© Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata