Dopo una forte e promettente crescita nel 2021, che ha raggiunto il 6,6%, il Prodotto Interno Lordo italiano è stato frenato da una repentina battuta d’arresto: crescita ferma al 2,5% nel 2022 e all’1,2% per il prossimo anno. Lo ha attestato, infatti, l’Ocse nelle Prospettive Economiche presentate a Parigi.
La causa sarebbe proprio il dilagare dell’incertezza legata alla situazione tra Russia e Ucraina. Le famiglie frenano i consumi, rallentando la ripresa dei servizi, insieme alle persistenti pressioni inflazionistiche. Nemmeno gli incrementi degli stipendi sembrerebbero poter risanare le perdite in relazione allo stress bellico, non riuscendo a coprire completamente la spesa che le famiglie dovranno sostenere in ragione dell'aumento del costo della vita. È sempre l’Ocse, però, almeno in parte, a rassicurare: numerosi gli incentivi previsti per il settore privato e gli investimenti Pnrr, che contribuiranno ad attenuare gli effetti negativi e limitare i danni.
Questo andamento incerto e altalenante riguarderà anche il tasso di disoccupazione, sceso dello 0,5% nello scorso anno, ma di nuovo in risalita per il 2023, fino al 9,3%.
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