Gian Carlo Blangiardo, presidente dell’Istat, durante la presentazione del rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) evidenzia come il quadro di insieme sia complesso e soprattutto offuscato dalle conseguenze dovute alla pandemia da Covid-19.
Tale volume, offre un quadro complessivo di 12 domini in cui è articolato il benessere analizzato nel biennio pandemico, dallo shock dell'emergenza sanitaria 2020, alla ripresa occupazionale ed economica, prendendo in esame le diseguaglianze tra i vari gruppi territoriali e tra gruppi di popolazione.
Il Covid-19 ha mutato radicalmente la vita di tutti, con gravi conseguenze sulla salute, istruzione, lavoro e servizi, ecc.
Secondo quanto riportato dal rapporto Bes, la crisi pandemica già nel 2020 ha colpito duramente l’occupazione culturale e creativa e, il 2021 non ha presentato segnali di ripresa, sottolineando come nel secondo anno di pandemia solo 55 mila erano gli occupati del settore, con una perdita tra il 2019-2021 del -6.7%.
Tra il 2019-2020, le limitazioni apportate ai luoghi della cultura sono passate dal 35.1% al 29.8% mentre dell’8.3% tra il 2020-2021.
Inoltre, un punto importante verte proprio sugli adolescenti, (circa 220 mila tra 14 e 19 anni) sempre più insoddisfatti della propria vita e questo, comporta anche scarso benessere psicologico di cui la pandemia ha avuto un ruolo nevralgico: nel 2019 3.2% del totale mentre nel 2021 il 6.2%.
Non meno importante invece, gli episodi o comunque il fenomeno del bullismo, vandalismo e di violenza sempre più diffuso tra i giovani e che ha occupato, in particolar modo in quest’ultimo periodo, le cronache.
Dal rapporto comunque, si evidenzia come la sedentarietà sia transitata dal 18.6% al 20.9%; mentre il 23.6% dei ragazzi (dai 14 ai 17 anni) fa un ingente uso di alcol.
Dunque, è evidente, come emerso anche dal rapporto dell’Istat che la pandemia ha intaccato il benessere delle persone, in particolare nella popolazione femminile (come le madri con figli piccoli), ma anche bambini, giovani ed adolescenti, afferma il presidente Blangiardo.
Infine, si mette in rilievo come nell’anno 2021 le condizioni psicologiche dei ragazzi dai 14-19 anni sono peggiorate, il cui punteggio è sceso per le ragazze a 66.6 su 100, ovvero -4.6 rispetto al 2020, mentre per i ragazzi, si tratta del 74.1 ovvero -2.4.
Dunque, in conclusione, si evince come la categoria che ha subito maggiormente le conseguenze della pandemia sono stati proprio i giovani tra i 14-19, con una percentuale di ragazze/i “soddisfatti della vita” che è passata dal 56.9% nel 2019, al 2021 con il 52.3%.
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