Il Consiglio d’Europa ha adottato una modifica della direttiva IVA che introduce un'esenzione temporanea dall'IVA applicabile alle importazioni e a talune cessioni e prestazioni in risposta alla pandemia di COVID-19. La direttiva "acquisto e donazione" permetterà infatti alla Commissione ed alle agenzie dell'UE di acquistare più facilmente beni e servizi al fine di distribuirli gratuitamente agli Stati membri nel contesto della crisi sanitaria pubblica in corso.
La proposta è stata esaminata dal gruppo "Questioni fiscali" nelle riunioni informali del 14 aprile e del 20 maggio 2021. Una proposta di compromesso della presidenza portoghese, che cerca in questo modo di rispondere alle preoccupazioni e ai suggerimenti degli Stati membri, e successivamente distribuita per approvazione nell'ambito di una procedura informale di approvazione tacita. Durante l’iter di discussione, “dieci Stati membri hanno interrotto la suddetta procedura: tre a causa di alcune riserve di esame parlamentare in sospeso e sei per questioni sostanziali riguardanti il contenuto della proposta, segnatamente il suo ambito di applicazione, l'assenza di una valutazione d'impatto, la data di recepimento e l'introduzione di un certificato di esenzione elettronico. Una delegazione ha invece sollevato la questione secondo cui l'IVA ha altresì un impatto sulle spese pubbliche nazionali e ha suggerito che la Commissione si impegni a intraprendere iniziative appropriate al riguardo”.
Frizioni poi ricomposte con il Consiglio ad adottare in via definitiva (seppur temporanea) una modifica della direttiva IVA che introduce un'esenzione temporanea dall'IVA applicabile alle importazioni e a talune cessioni e prestazioni in risposta alla pandemia di COVID-19.
Con questo aggiornamento, gli acquisti di beni e servizi effettuati da un organismo dell'UE per conto degli Stati membri per rispondere all'emergenza causata dalla pandemia di COVID-19 sono temporaneamente aggiunti all'elenco delle operazioni esenti di cui alla direttiva IVA. La nuova esenzione consentirà maggiori donazioni agli Stati membri e alle loro istituzioni, poiché solleverà gli organismi dell'UE dagli oneri amministrativi e di bilancio che ostacolavano il processo.
La Commissione e le agenzie dell'UE potranno in questo modo sfruttare al meglio il bilancio dell'UE per far fronte alle conseguenze della pandemia di COVID-19. Una volta terminata l'attuale situazione di emergenza saranno ripristinate le aliquote IVA applicabili.
Al fine di utilizzare al meglio il bilancio dell'Unione per affrontare le conseguenze molto gravi della pandemia di COVID-19, le esenzioni introdotte dalla presente direttiva dovrebbero pertanto applicarsi, con effetto retroattivo, a decorrere dal 1º gennaio 2021. Tale applicazione retroattiva sarebbe indispensabile per evitare che le misure adottate per far fronte agli effetti della pandemia di COVID-19 siano private di effetto. Qualsiasi adeguamento necessario per le operazioni inizialmente soggette a imposta potrebbe essere effettuato utilizzando meccanismi di correzione già in essere, ad esempio mediante una dichiarazione IVA successiva.
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