Secondo i dati dell’European Severe Weather Database, lo scorso anno in Italia si è chiuso con 1.468 segnalazioni di auto danneggiate dalla grandine, numero che solo la Francia ha superato di qualche decina. Di questi, il 39% delle riparazioni riguardava danni lievi risolti con interventi a freddo, a fronte di un 56% di operazioni di carrozzeria decisamente più invasive e di un 5% in cui è stato necessario sostituire le parti colpite, cofani e tetti in primis. La media parla di 450 bolli che hanno colpito ogni auto, con numerosi picchi che superavano i 1.000.
Al netto delle grandinate estive, fenomeno stagionale, secondo gli esperti l’aumento esponenziale non è che l’ennesimo effetto collaterale dei cambiamenti climatici che ormai sono sotto gli occhi di tutti. E quello della grandine è un fenomeno ormai così ricorrente e improvviso a cui conviene pensare per tempo adeguando la copertura assicurativa. La “RC Auto”, obbligatoria per legge, non tutela in alcun modo di danni da eventi naturali come bombe d’acqua, tempeste, nubifragi, grandine, trombe d’aria e alluvioni, per i quali è necessario adeguare una copertura accessoria dal costo variabile.
Ed è proprio la questione geografica ad aver attirato l’attenzione di “Altroconsumo”, che ha voluto analizzare in dettaglio la spesa vista in 11 grandi città italiane.
Ipotizzando il profilo di “un assicurato di 44 anni con classe di rischio CU 01”, la città più conveniente per la polizza eventi naturali risulta Roma, con un costo medio del premio pari a 86 euro, seguita da Cagliari e Firenze (98 euro), Palermo (105), Catanzaro e Napoli (135 euro), Ancona (143), Genova (169), Bologna (218), Milano (259) e infine Venezia, che con 279 euro triplica addirittura il costo di Roma.
Secondo i dati dell’ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), in Italia 7 milioni di veicoli risultano assicurati contro gli “eventi naturali”, un’estensione che prevede la copertura per i danni causati da eventi atmosferici. Ogni compagnia riporta nel contratto l’elenco degli eventi coperti, che può essere molto differente, anche se la voce grandine è di solito presente ovunque. In caso di danneggiamento del veicolo dopo un evento naturale improvviso, la garanzia coprirà i costi di riparazione dei danni causati dai chicchi di grandine, così come nel caso i danni all'auto siano causati da venti forti, rami cadenti o altri oggetti.
Molto importante, al momento della stipula dell’estensione assicurativa, è sfogliare il fascicolo informativo prestando particolare attenzione agli eventuali sottomassimali per eventi specifici, così come a franchigie e scoperti, ovvero la quota percentuale che resta a carico dell’assicurato. Questo perché in caso di scoperto il calcolo del rimborso si complica alquanto dipendendo direttamente dall’importo del danno. Diverse compagnie offrono all’assicurato la possibilità di scegliere diverse combinazioni: maggiore risultano la franchigia o lo scoperto, minore sarà il premio da pagare. Occhi aperti, per finire, anche sulle clausole per le carrozzerie convenzionate previste da numerose compagnie.
Nel caso l’auto colpita non fosse assicurata contro gli eventi naturali, la responsabilità ricade sul proprietario dell’area sulla quale si trova ad esempio l’albero caduto: su strada urbana ne risponde il Comune, al contrario su una strada extraurbana la responsabilità cade sull’ente che gestisce il tratto (Regione, Città Metropolitana, Anas). E se per finire l’albero si trova in un’area privata, la responsabilità è del proprietario dell’area stessa.
Individuato il responsabile è possibile chiedere il risarcimento, anche se il proprietario potrebbe appellarsi al caso fortuito o la causa di forza maggiore, comunque da dimostrare attraverso perizie sulla corretta manutenzione della pianta.