Ancora non ci pensate, siete appena ritornati dalle vacanze ma l’inverno è alle porte. E come dice il detto, prevenire è meglio che curare. Vi assicuriamo che questo è il momento giusto per pensare a come risparmiare sui consumi del riscaldamento, in vista del freddo invernale. Una nuova caldaia può portare un risparmio fino al 30% sulla bolletta. Sono attive, al momento, alcune detrazioni fiscali con cui poter acquistare un nuovo impianto di riscaldamento, ma ancora per poco, infatti, la Direttiva UE Case Green impone il divieto dal 2024 degli incentivi fiscali per l’installazione di caldaie che utilizzano combustibili fossili, e se sarà confermato dall’anno prossimo, dunque, saranno agevolati solo impianti a energia pulita.
Quindi, vi suggeriamo di affrettarvi a cambiare la vecchia caldaia entro l’anno, se vorrete usufruire di una delle 4 tipologie di agevolazioni ancora in corso. Ma bisogna fare attenzione ai requisiti da rispettare per ottenere le varie detrazioni. Vediamole nel dettaglio.
1) DETRAZIONI CON L’ECOBONUS
L’Ecobonus, è una misura che ha l’obiettivo di garantire performance energetiche ottimali in un’abitazione e contribuire a ridurre l’inquinamento ambientale. In particolare, tale incentivo prevede agevolazioni per tutti i contribuenti che acquistano impianti di climatizzazione dotati di caldaie a condensazione. L’agevolazione può essere richiesta entro il 31 dicembre 2024 e riguarda spese di smontaggio della vecchia caldaia e montaggio della nuova, sostenute durante il 2023. È necessario però inviare una comunicazione all’Enea entro 90 giorni dalla fine dei lavori.
Nello specifico, l’Agenzia delle Entrate prevede 2 tipologie di detrazioni fiscali in quest’area:
- Ecobonus Caldaia pari al 50% (valore massimo detrazione di 30mila euro) per chi installa una caldaia a condensazione di classe energetica A
- Ecobonus Caldaia pari al 65% (valore detrazione da 30mila a massimo 100mila euro) per l’installazione di nuove caldaie dotate di sistemi di termoregolazione o domotica evoluti; di impianti dotati di apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro; e di generatori d’aria calda a condensazione.
La logica del Legislatore è stata, chiaramente, quella di agevolare con un importo di sconto fiscale maggiore, le spese che consentono un reale risparmio energetico.
2) DETRAZIONI CON SUPERBONUS
Il Superbonus 90% viene concesso quando la sostituzione di una caldaia apporta un miglioramento di due classi di efficienza energetica. Questo bonus viene però concesso solo se si sostituisce la caldaia mentre si stanno già eseguendo dei lavori per i quali si è attivato il superbonus al 110%.
La misura può riguardare:
- la sostituzione con caldaie a condensazione di classe A o superiore
- la sostituzione con pompe di calore
- la sostituzione con caldaia a condensazione e pompe di calore (sistemi ibridi)
- la sostituzione e posa in opera di caldaie a biomassa
3) BONUS RISTRUTTURAZIONE CASA
Il Bonus Ristrutturazione Casa, prevede la possibilità di sostituire la caldaia con uno sconto del 50% con un tetto massimo di 96mila euro, durante una ristrutturazione con lavori di manutenzione ordinari o straordinari. Rispetto all’Ecobonus è valido anche per la prima installazione. È possibile farne richiesta entro il 31 dicembre 2024. Rientrano in questa casistica sistemi anche non evoluti come:
- generatori di calore a biomassa
- caldaie a condensazione di classe A per il riscaldamento degli ambienti o per la produzione di acqua calda
- generatori di calore ad aria a condensazione
- pompe di calore per la climatizzazione degli ambienti
- sistemi composti da caldaia a condensazione e pompa di calore (sistemi ibridi)
4) FINANZIAMENTO CON IL CONTO TERMICO 2.0
Il Conto Termico 2.0 consiste in un fondo perduto di 700 milioni di euro attraverso il quale è possibile finanziare interventi di miglioramento energetico e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Tale misura riguarda la sostituzione della vecchia caldaia con:
- caldaie a biomassa
- caldaia a condensazione
- sistemi con caldaia a condensazione e pompa di calore (sistemi ibridi)
- pompe di calore
- impianto scalda acqua a pompa di calore
L’incentivo varia proprio a seconda di questa classificazione: le spese sostenute sono coperte al 40% nel caso in cui una caldaia tradizionale viene sostituita con quella a condensazione; per tutte le altre invece si prevede una copertura delle spese del 65%.
Requisiti dell'immobile e obbligo della dichiarazione ENEA - C’è l’obbligo di comunicare all’Enea gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica (Legge 296/2006 - Ecobonus) o che comportano risparmio energetico e/o utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili (art. 16-bis DPR 917/86 - Bonus Casa).
L’Enea ha messo a disposizione una guida completa all’Ecobonus con diversi approfondimenti legati al tipo di lavoro effettuato, e ha stabilito i requisiti generali dell’immobile per beneficiare della detrazione fiscale nel 2023.
In particolare:
- alla data della richiesta di detrazione, deve essere esistente, ossia accatastato o con richiesta di accatastamento in corso;
- deve essere in regola con il pagamento di eventuali tributi;
- deve essere dotato di impianto di riscaldamento;
- in caso di ristrutturazione senza demolizione, se presenta ampliamenti, non è consentito far riferimento al comma 344, ma al singolo comma 347 e solo per la parte non ampliata.
La documentazione necessaria - Per ottenere il bonus caldaie 2023 occorre presentare alcuni documenti:
- certificato di asseverazione, redatto da un professionista qualificato. In questo documento è specificato l’indice di riscaldamento energetico, che deve rispettare i limiti di legge. Nel documento devono essere indicati anche i livelli di trasmittanza termica precedenti e successivi all’intervento
- certificazione dei produttori della caldaia e delle valvole termostatiche
- schede tecniche dei prodotti e l’eventuale documentazione supplementare.
Sarà inoltre necessario conservare i seguenti documenti amministrativi:
- fatture relative alle spese sostenute
- ricevuta del bonifico bancario o postale (modalità di pagamento obbligata nel caso di richiedente persona fisica), che ha chiaramente come causale il riferimento alla legge finanziaria 2007, numero della fattura e relativa data, oltre ai dati del richiedente la detrazione e del beneficiario del bonifico
- ricevuta dell’invio effettuato all’ENEA (codice CPID), che costituisce garanzia che la documentazione è stata trasmessa. Nel caso di invio postale, ricevuta della raccomandata postale.
I documenti dovranno essere inviati all’ENEA, secondo le modalità e le scadenze messe a disposizione sul sito ufficiale:
https://detrazionifiscali.enea.it/bonuscasa.asp.
Cosa cambierà dal 2024 - In base alla direttiva europea sulle case green, se tutto dovesse essere confermato, già dal 1° gennaio 2024, sarà consentito solo l’uso di sistemi di riscaldamento ad energia pulita, sia per gli immobili di nuova costruzione sia per quelli sottoposti a lavori di ristrutturazione. E quindi molto probabile è che termineranno le agevolazioni fiscali per tutti gli impianti ad eccezione dei collettori solari. Anche per le caldaie a condensazione, attualmente ammesse, gli apparecchi ibridi, i sistemi di microgenerazione, non basterebbe più la classe energetica A.
Con ogni probabilità a breve scatterà anche il divieto di vendita per qualsiasi tipo di sistemi di riscaldamento che non usa energia pulita, per raggiungere l’obiettivo finale: emissioni zero a fine 2050 per tutti gli edifici, con tappe intermedie come la classe energetica F a partire dal 2030 e la classe E a partire dal 2033.