14 novembre 2024

Bonus natale 2024: si estende la platea, spazio anche per le famiglie monogenitoriali

Autore: Martina Giampà
Semplificati i requisiti per il Bonus Natale 2024, ora basta avere almeno un figlio a carico per riceverlo. Questo significa più spazio per le famiglie monogenitoriali e soprattutto platea più ampia.

La novità è arrivata al pubblico dopo la dichiarazione di Maurizio Leo, viceministro del Ministero dell’Economia e delle Finanze. In una nota, infatti, è stato esplicitato l’ampliamento della platea dei contribuenti che percepiranno il bonus 100€ nel periodo natalizio. Si passerà da poco più di un milione di contribuenti a oltre quattro milioni e mezzo.

Si tratta di grandi numeri soprattutto dopo le polemiche scaturite a seguito della iniziale presenza obbligatoria anche del coniuge a carico, così come sancito anche dalla circolare n. 19 del 10 ottobre 2024 (si veda “Bonus Natale: il Fisco spiega come verificare il requisito reddituale” dell’11 ottobre 2024).

L’altra faccia della medaglia, così come esplicitato dal viceministro, è la volontà di spingere i consumi nel periodo dell’anno in cui le spese diventano più corpose in vista del Natale.
La nuova formula del beneficio ha trovato spazio nel decreto approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 novembre 2024, decreto che contiene la riapertura dei termini per il Concordato Preventivo Biennale. Il Provvedimento che dovrebbe trovare imminente spazio nella Gazzetta Ufficiale, dovrebbe poi unirsi al decreto fiscale.

In attesa della normativa definitiva la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha elaborato un approfondimento sul tema, raccogliendo una moltitudine di FAQ basate su quanto contenuto nel Decreto Omnibus (disposizione contenente l’agevolazione) e la predetta Circolare del Fisco.

Nel caso di mancanza del coniuge il bonus spetta? Bene, nell’Approfondimento di cui sopra è esplicitamente delineato che spetta nel caso in cui il lavoratore ha almeno un figlio a carico fiscalmente e l’altro coniuge manca o non ha riconosciuto i figli naturali e il contribuente non è coniugato o, se coniugato, si è successivamente legalmente ed effettivamente separato, ovvero se vi sono figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente e quest’ultimo non è coniugato o, se coniugato, si è successivamente e legalmente separato.

Dunque, secondo un’interpretazione di quanto sopra riportato rimangono esclusi dal beneficio coloro che pur avendo un figlio fiscalmente a carico, sono anche coniugati (anche se il coniuge non è fiscalmente a carico).

Tra gli aspetti più rilevanti si ricorda che per accedere al beneficio, il lavoratore – con riferimento al periodo d’imposta 2024 – deve avere anche un reddito complessivo non superiore a 28.000 euro (ovvero emolumenti entrati nella materiale disponibilità economica del lavoratore entro il 12 gennaio 2025) e che per quanto riguarda la capienza fiscale l’IRPEF lorda determinata sui redditi da lavoro dipendente (con esclusione di pensioni e di assegni ad esse equiparati), percepiti dal lavoratore, deve essere d’importo superiore a quello delle detrazioni spettanti.

Nel caso di più rapporti di lavoro dipendente nel 2024 (per esempio part-time) il lavoratore ha diritto al bonus una volta soltanto, per cui dovrà richiedere l’indennità esclusivamente a un datore di lavoro. L’indennità, infatti, viene corrisposta dal datore di lavoro individuato dal lavoratore mediante consegna della dichiarazione di possesso dei requisiti nella quale andranno indicati i redditi di lavoro dipendente e i giorni di detrazione presso gli altri datori di lavoro.

Cosa deve fare il datore di lavoro? Una volta ricevuta la dichiarazione del lavoratore attestante la presenza dei requisiti necessari, procede all’erogazione in busta paga dell’indennità e sin dal giorno successivo può proseguire con la compensazione delle somme anticipate. A tal proposito l’Agenzia delle Entrate proprio nel pomeriggio di ieri, 13 novembre ha reso noti i codici tributo (si veda “Bonus Natale 2024, pronti i codici tributo per i sostituti d’imposta” del 14 novembre 2024).

In sede di conguaglio, successivamente, può verificare se il lavoratore ne aveva effettivamente diritto e provvede all’eventuale recupero a debito o a credito del lavoratore.

Per i lavoratori, invece, si corre per la presentazione delle autocertificazioni (al fine di affermare di essere in possesso dei requisiti). L’erogazione, come si sa, è prevista con le tredicesime del mese di dicembre. Per i dipendenti pubblici, il termine è previsto il 22 novembre e, come delineato nelle FAQ pubblicate sul sito NoiPa, qualora quest’ultimo non venisse rispettato l’indennità (se spettante) sarà riconosciuta esclusivamente in sede di dichiarazione dei redditi relativa all’anno d’imposta 2024, da presentarsi nel 2025.
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