La Toscana, nel 2015, grazie al Piano Integrato di Filiera e al particolare microclima di alcune zone della regione, ha decuplicato le superfici di lavanda. Nell’ultimo decennio, le aziende hanno usufruito dei terreni di lavandeti per sviluppare nuove filiere di didattica e turismo.
Un esempio è il progetto “La Valle dei Profumi” nato nelle Colline Pisane di Santa Luce, attraverso il quale la coltivazione della lavanda ha sviluppato una vera e propria filiera delle erbe officinali, trasformandosi in un importante strumento d’integrazione al reddito, per molte piccole e medie imprese. La lavanda, infatti, viene coltivata e trasformata in oli essenziali e destinata a molti settori, tra cui la cosmetica e l’alimentazione.
A tal proposito, Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Pisa nonché di Coldiretti Toscana, ha evidenziato come le erbe officinali rappresentino uno strumento di promozione e turismo del territorio. Da giugno a luglio, infatti, la fioritura di lavanda attira migliaia di persone. Tra l’altro, dalla lavorazione della pianta della lavanda si ottengono oli, saponi, profumatori ed essenze. Infine, si sottolinea come tale pianta possieda proprietà antisettiche, battericide e analgesiche.
© Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata