28 luglio 2022

Con il rialzo del tasso ufficiale dalla Bce i prestiti agevolati ai dipendenti tornano tassabili

Il tasso ufficiale deciso dalla Banca centrale europea si alza dallo 0 allo 0,5%. Un incremento che potrebbe far sentire i suoi effetti, già da quest’anno, sui prestiti a tasso zero concessi dai datori di lavoro ai dipendenti, che tornano tassabili.

Ad aumentare di mezzo punto percentuale, raggiungendo il 6%, anche le sanzioni Inps per il mancato o tardivo versamento dei contributi per commercianti e artigiani, o per i soggetti iscritti alla gestione separata.

Queste forme di finanziamento con tassi agevolati, seppur regolate dalla disciplina di favore contenuta nell’articolo 51 del TUIR, che prevede, in caso di concessione di prestiti, di assumere il 50% della differenza tra l’importo degli interessi calcolato al tasso ufficiale di riferimento vigente al termine di ciascun anno e l’importo degli interessi calcolato al tasso applicato sugli stessi al dipendente, potranno così andare a formare redditi imponibili per i lavoratori già nel periodo di imposta 2022. Resta tuttavia ferma la franchigia generale di non imponibilità dei benefit fino a 258,23 euro, come stabilito dal comma 3 dello stesso articolo.

Oltre ai titoli concessi direttamente dal datore di lavoro, inoltre, sono compresi nella norma anche quelli concessi da terzi, come banche o società finanziarie: rientrano nella previsione, dunque, i prestiti sotto forma di scoperto di conto corrente, mutuo ipotecario o cessione del quinto dello stipendio. Includendo però anche istituti scelti dal lavoratore e non convenzionati, nonostante si tratterebbe, di norma, di forme di finanziamento concesse da terzi con i quali il datore di lavoro abbia già accordi. In questo modo, la somma non rientrerebbe nella disponibilità del dipendente, con gli interessi versati dal datore accreditati direttamente sullo stesso conto corrente dove sia acceso il mutuo.

Il contributo dell’azienda per il pagamento degli interessi su finanziamenti potrà poi essere incluso in un piano di welfare tra beni e servizi, selezionabili direttamente dal dipendente, nel caso in cui le modalità di accreditamento della somma realizzino un collegamento immediato e univoco tra l’erogazione aziendale e il pagamento degli interessi.
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