Procede la campagna vaccinale e i risultati sembrano esser confortanti. Nonostante le diverse opinioni la percentuale di persone che inizia e termina il ciclo aumenta giorno per giorno.
In precedenza, il Commissario straordinario all’emergenza Covid-19, Francesco Paolo Figliuolo, si era definito entusiasta dell’andamento della campagna di vaccinazione in Italia, definendo la popolazione vicina ormai all’immunità di gregge.
Il Report Vaccini Anti COVID-19, attualmente, certifica che sono state superate 80 milioni di dosi somministrate, nel dettaglio sono state 80.293.447 con una percentuale dell’87.4%.
È terminata l’attesa del via libera alla terza dose, la quale ha ottenuto l’ok dall’Agenzia Italiana del Farmaco. Secondo quanto comunicato, la priorità della campagna vaccinale rimane il raggiungimento di un’elevata copertura con il completamento dei cicli attualmente autorizzati per ridurre la circolazione del virus, lo sviluppo di varianti e, prevenire efficacemente l’insorgenza di patologia grave e di decessi. Pertanto, per la dose aggiuntiva si prevede di somministrare uno dei due vaccini a mRNA autorizzati in Italia (Pfizer e Moderna).
Nel dettaglio, i due vaccini sono resi disponibili:
- come dose addizionale, dopo almeno 28 giorni dall’ultima somministrazione, a completamento del ciclo vaccinale nei soggetti adulti e adolescenti di età superiore a 12 anni (Pfizer) o superiore a 18 anni (Moderna) in condizione di immunosoppressione clinicamente rilevante. Rientrano nella suddetta categoria i trapiantati di organo solido e i soggetti che presentino, sulla base della valutazione clinica, un livello di immunocompromissione assimilabile;
- come dose booster, al fine di mantenere una efficace risposta immune al vaccino dopo il completamento del ciclo vaccinale, dopo almeno 6 mesi dall’ultima somministrazione, nei grandi anziani (> 80 anni) e nei soggetti ricoverati nelle RSA. Tale opzione può essere resa disponibile anche agli operatori sanitari, a seconda del livello di esposizione all’infezione, del rischio individuale di sviluppare forme gravi di COVID-19 e in accordo alla strategia generale della campagna vaccinale.
Dunque, in Italia, la terza dose, coinvolgerà, inizialmente, i pazienti fragili, i ricoverati nelle Rsa e gli operatori sanitari, circa 9 milioni di italiani. Per quanto riguarda il resto della popolazione, la decisione sarà presa nei prossimi mesi, anche se è molto probabile che si procederà al richiamo a partire dei primi mesi del prossimo anno.