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La professione di influencer ha acquisito una rilevanza significativa negli ultimi anni, trasformandosi da semplice passatempo a una vera e propria attività economica. Gli influencer monetizzano il loro seguito attraverso sponsorizzazioni, affiliazioni e vendite di prodotti, generando redditi rilevanti che richiedono una gestione fiscale accurata. Proprio per questo gli influencer devono conoscere e comprendere le normative fiscali vigenti e adempiere correttamente agli obblighi fiscali previsti per questa particolare categoria professionale legata al mondo del digitale e dei social, evitare così sanzioni e garantire una gestione finanziaria trasparente e conforme.
Gli influencer ottengono guadagni da diverse fonti di reddito. Queste comprendono sponsorizzazioni, dove collaborano con aziende per promuovere prodotti o servizi sui propri canali social, e il marketing di affiliazione, che comporta commissioni sulle vendite generate tramite link affiliati. Altre fonti sono la vendita di prodotti propri o in partnership, e i contenuti premium come abbonamenti o donazioni dai follower.
Proprio questa varietà di entrate rende impegnativa la gestione fiscale. Oltre a ciò, bisogna considerare anche la natura transfrontaliera del lavoro degli influencer.
Questa introduce altre complesse implicazioni fiscali. Dato che possono collaborare con aziende estere, devono considerare la doppia imposizione e le convenzioni internazionali. Questo richiede una gestione accurata della documentazione fiscale e una chiara comprensione delle normative dei vari Paesi coinvolti, per evitare di pagare le tasse due volte sugli stessi redditi.
In Italia è possibile scegliere tra diversi regimi fiscali e gli influencer devono tener conto della loro situazione economica e del volume di affari. I principali regimi fiscali disponibili sono il regime forfettario e la contabilità semplificata.
Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato destinato alle persone fisiche che esercitano attività d’impresa, arti o professioni. Questo regime è applicabile se i ricavi o compensi non superano gli 85.000 euro annui. Gli influencer che scelgono il regime forfettario beneficiano di un’aliquota sostitutiva pari al 5% per i primi cinque anni di attività, che sale al 15% dal sesto anno in poi. Un ulteriore vantaggio è l’esenzione dall’IVA, semplificando così la gestione contabile.
La contabilità semplificata è il regime ordinario per le piccole imprese che non possono accedere al regime forfettario. Questo regime è applicabile alle ditte individuali, società di persone e agli enti non commerciali. La tassazione avviene secondo il principio di cassa, ovvero i redditi sono tassati nel periodo in cui vengono percepiti e le spese sono dedotte nel periodo in cui vengono sostenute. È necessario mantenere una dettagliata registrazione delle entrate e delle spese per rispettare gli obblighi fiscali e beneficiare delle deduzioni previste dalla legge.
Proprio per questo una corretta scelta del regime fiscale è fondamentale per ottimizzare la tassazione e semplificare la gestione amministrativa. Gli influencer dovrebbero valutare attentamente le proprie necessità e, se necessario, consultare un professionista per determinare il regime più adatto alla loro attività.
Vi sono una serie di obblighi amministrativi e fiscali che gli influencer devono rispettare per regolarizzare la loro attività e adempiere correttamente alle normative vigenti. Il primo passo è l'apertura della partita IVA, essenziale per la gestione legale dei guadagni derivanti da sponsorizzazioni, affiliazioni e altre fonti di reddito. Contestualmente, è necessario iscriversi al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio, un passaggio obbligatorio per tutte le attività economiche professionali.
Un ulteriore obbligo è l'iscrizione alla Gestione Separata INPS, che comporta il versamento dei contributi previdenziali, indipendentemente dal volume d'affari generato. Questo garantisce agli influencer la copertura previdenziale necessaria e la conformità alle leggi sul lavoro autonomo. La corretta documentazione e registrazione delle attività sono fondamentali per evitare sanzioni e problemi con le autorità fiscali. È indispensabile conservare tutte le ricevute, le fatture e i documenti contabili per almeno dieci anni. Questi comprendono i documenti relativi ai guadagni, nonché quelli sulle spese deducibili, come l'acquisto di attrezzature, viaggi legati all'attività e altri costi professionali.
Gli influencer italiani che operano a livello internazionale devono affrontare sfide fiscali particolari. La determinazione della residenza fiscale è fondamentale per stabilire dove devono essere pagate le imposte sui redditi. In generale, un individuo è considerato fiscalmente residente in Italia se trascorre almeno 183 giorni all'anno nel territorio italiano, se ha il domicilio o la dimora abituale in Italia, o se è iscritto all'Anagrafe della popolazione residente.
La doppia imposizione rappresenta un rischio concreto per gli influencer che guadagnano all'estero. Per evitare di pagare le tasse due volte sui medesimi redditi, è essenziale fare riferimento alle convenzioni internazionali stipulate dall'Italia con altri paesi. Queste convenzioni stabiliscono quale paese ha il diritto di tassare specifici redditi e spesso prevedono meccanismi di credito d'imposta per le tasse già pagate all'estero.
È cruciale per queste figure professionali che operano a livello internazionale una documentazione accurata e consultare regolarmente un consulente fiscale esperto. Questo aiuta a garantire la conformità con le normative fiscali e a massimizzare i benefici fiscali disponibili. La complessità delle leggi fiscali internazionali rende indispensabile un'adeguata pianificazione e gestione fiscale per evitare sanzioni e ottimizzare il carico fiscale complessivo.