“Luglio, col bene che ti voglio”, cantava Riccardo Del Turco nel 1969, quando l’Italia scoppiava di soldi & salute, e la “villeggiatura” – che solo più tardi sarebbe diventata vacanza – era una gioia democratica, per tutte le tasche.
Un brano che oggi andrebbe riscritto di sana pianta grazie al Fisco, entità soprannaturale che ha scelto di aggiungersi alla terna dei supplizi estivi - caldo, valige e zanzare - sottoforma di oltre 100 versamenti in scadenza pronti per contribuenti e professionisti.
In realtà, ad essere onesti, un antipasto c’era stato all’inizio del mese, con il primo ingorgo dei versamenti che coincideva con quelli ai caselli delle autostrade. Ben 32 pagamenti, compreso il saldo e il primo acconto delle imposte, che dal 30 giugno (domenica) è slittato al 1° luglio, giorno in cui scadeva anche l’obbligo di invio della dichiarazione sui servizi digitali per commercianti che hanno superato almeno 750 milioni di ricavi, di cui almeno 5,5 in Italia.
Il nuovo intoppo è fissato per martedì 16 luglio, per ironica combinazione la “Giornata mondiale dei serpenti”: tralasciando per un attino il giorno di sensibilizzazione mondiale sull’importanza dei rettili squamati, a livello fiscale la giornata migliora il record precedente con 62 scadenze diverse. Per i sostituti d’imposta e i titolari di partita Iva che hanno scelto di non versare entro lo scorso 1° luglio il saldo 2023 e il primo acconto 2024 di Irpef, Ivie, Ivafe, cedolari e addizionali varie, il sollazzo non manca aggiungendo ancora la quinta rata IVA e i contributi Inps. In scadenza anche un caricatore di versamenti per enti pensionistici, enti pubblici e sostituti d’imposta.
Sempre il 16 scade l’acconto per i condomini che sugli appalti hanno operato ritenute come acconto sui corrispettivi pagati nel mese precedente. Lo stesso vale per l’imposta per spettacoli e concerti svolti nel mese precedente per chi svolge attività di intrattenimento.
Finito? Macché, siamo solo a metà mese, meglio mettersi comodi perché l’ombrellone e gli infradito sono ancora lontani. Il 23 del mese, appena una settimana dopo per chi non ha voglia di fare i calcoli, chi si avvale dell’assistenza fiscale un Caf, uno studio o un professionista a cui tra il 21 giugno e il 15 luglio sono stati affidati i modelli 730/2024, ricevono la copia elaborata con il prospetto di liquidazione.
Il 25 luglio, tanto vale ricordarlo, scade il termine per la presentazione telematica degli elenchi riepilogativi di cessioni e acquisti intracomunitari di beni e delle prestazioni di servizi resi o ricevuti da soggetti passivi UE.
Il mese si chiude con il tripudio con le 48 scadenze di mercoledì 31, quando alla cassa sono attesi tutti coloro che hanno aderito al concordato preventivo biennale, a cui sono chiesti il saldo 2023 e il primo acconto 2024 se preferiscono risparmiare sulla maggiorazione, slittando in caso contrario al 30 agosto con l’aggiunta dello 0,4%.
Ma il mese di luglio porta in dono ancora la scadenza della quinta rata per chi ha aderito alla rottamazione quater, per cui c’è tempo fino al 31 con tolleranza di 5 giorni (che significa sfociare al 5 di agosto), a cui si aggiunge in molti comuni italiani la prima rata della Tari, mentre i titolari di lavoro domestico devono versare la seconda tranche dei contributi per colf e badanti. Per chiudere con gli operatori intracomunitari con obbligo di mensile e trimestrale, che entro il mese devono inviare gli elenchi Intrasat, e gli autotrasportatori, che hanno tempo fino al 31 luglio per presentare la dichiarazione di rimborso del secondo trimestre 2024 per accedere ai benefici fiscali per i consumi di carburante.
Da qui in poi, concluse le fatiche di luglio, meglio godersi qualche giorno di vacanza perché settembre incombe. E il fisco è in agguato dietro l’ombrellone.
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