11 marzo 2025

Ravvedimento speciale, caos sul 2018: cosa fare per non sbagliare

Sta emergendo in questi giorni un dubbio importante relativo al ravvedimento speciale sul 2018 per i contribuenti virtuosi: procedere con il versamento dell’imposta sostitutiva o applicare il regime premiale ISA?

Autore: Miriam Carraretto
La scadenza dell’unica o prima rata per il ravvedimento speciale, come sappiamo, è fissata al 31 marzo 2025. Ma sta emergendo in questi giorni un dubbio che va immediatamente sciolto: cosa fare per l’annualità 2018? Perché quell’anno sta creando problemi? Vediamo di fare chiarezza.

Prima di tutto bisogna ricordare che, per ottenere il ravvedimento speciale, è necessario avere già aderito al concordato preventivo biennale.
Con l’adesione, c'è la proroga al 31 dicembre 2025 dei termini in scadenza il 31 dicembre 2024. Quindi, in condizioni ordinarie, il 31 dicembre 2024 sarebbe anche il termine in cui scade il controllo del Fisco relativo all’anno 2018. Ma bisogna fare attenzione.

Andiamo per ordine. I contribuenti che nel 2018 hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 8 hanno potuto godere del regime premiale, beneficiando della riduzione di un anno dei termini di controllo: quindi, non più il quinto anno successivo a quello di invio della dichiarazione dei Redditi, ma il quarto anno successivo. Questo ha portato il termine di accertamento per l’anno 2018 al 31 dicembre 2023.


Il dubbio che si palesa in questi giorni è se in seguito all’adesione al concordato preventivo biennale, il periodo d’imposta 2018 è ancora accertabile? Conviene ravvedere e versare il dovuto oppure no?

Analizzando il tenore della norma il 2018, per chi ha goduto del regime premiale (quindi per chi in quell’anno aveva un punteggio pari o superiore a 8) è un anno che si è chiuso, sotto il punto di vista dei controlli, al 31 dicembre 2023, motivo per il quale, nonostante l'adesione al concordato preventivo, non si riapre. In sintesi, il 2018 è a tutti gli effetti un anno chiuso.

Questo cosa significa praticamente? Che i contribuenti che si trovino in questa condizione possono tranquillamente “saltare” il 2018 per quanto riguarda l'adesione e versamento dell’imposta sostitutiva del ravvedimento speciale. Sappiamo infatti che il ravvedimento “scompare” per annualità: se nel 2018 questi contribuenti per effetto del regime premiale ISA, hanno goduto dell'accorciamento dei termini di controllo, non è necessario ravvedere, perché i controlli dell’Agenzia delle Entrate sono “bloccati” per legge.

Va detto peraltro che a sostegno di questa tesi è arrivata anche una pronuncia del MEF nell'ambito di una risposta a un’interrogazione parlamentare (question time n.5-03163 del 27 novembre 2024); quindi, c’è una certa garanzia su come comportarsi per non sbagliare.

C’è poi un’altra considerazione importante da fare. Alcuni hanno messo in dubbio anche la valenza dell'accorciamento del termine di controllo per il 2018. Il punto è questo: se vengo controllato per il 2018 e mi contestano l’infedeltà degli ISA, perdo il regime premiale e quindi risulto scoperto?

Per rispondere a questa domanda bisogna chiarire un aspetto: chi ha un punteggio almeno pari a 8, o anche superiore a 8 e mezzo, non gode solo dell'accorciamento dei termini di controllo di un anno, ma anche dello scudo contro l'accertamento analitico induttivo. Quindi, in definitiva, cosa dovrebbe accadere?

Nel caso in cui ci sia stata una compilazione errata degli ISA, o una manipolazione “voluta”, ed i relativi fatti venissero quindi contestati, allora viene meno il regime premiale e quindi anche l'accorciamento dei termini di un anno. Tuttavia, questa è un'ipotesi abbastanza estrema.
Quello che ci interessa sapere in linea generale è che, come detto prima, per il 2018 con il premiale scatta l'accorciamento di un anno, e questo esclude quella annualità dalla necessità del ravvedimento speciale.

Ovvio che bisogna però sempre agire di opportunità: ogni studio conosce bene i propri clienti e le relative situazioni. Dunque, se ci si trova ad esempio sul minimo del versamento di 1.000 euro, si può anche ipotizzare di versare per non avere pensieri in futuro. Ma non bisogna abusarne. Se abbiamo un’imposta sostitutiva da ravvedimento 2018 di 10mila euro e abbiamo un punteggio degli ISA superiore all'8, evidentemente non converrà procedere al versamento.
 © FISCAL FOCUS Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy