Il countdown è iniziato: sono ufficialmente iniziati gli ultimi tre mesi per permettere agli “under 36” di richiedere il bonus “Prima casa”, in scadenza il 31 dicembre prossimo.
Introdotto dal decreto “Sostegni bis”, il bonus rappresenta un aiuto per favorire l’autonomia abitativa dei giovani con meno di 36 anni e Isee non superiore a 40mila euro, spesso con lavori precari e basse retribuzioni. Garantisce l’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale per le compravendite non soggette a Iva; un credito d’imposta pari all’Iva corrisposta al venditore (oltre all’esenzione dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale); l’esenzione dall’imposta sostitutiva dei finanziamenti per acquisto, costruzione o ristrutturazione di immobili ad uso abitativo.
L’unico obbligo riguarda l’obbligo di stipulare l’atto entro il prossimo 31 dicembre, ma vale anche se il contratto preliminare sia stato registrato entro la fine dello scorso anno. Allo stesso modo, sono esclusi dal bonus i casi in cui i contratti preliminari siano stato stipulati lo scorso anno e registrati nel 2024, o ancora se l’intestatario acquisisca l’immobile in seguito di provvedimento giudiziale, se il verbale di aggiudicazione risale al 2023 e il decreto di trasferimento immobiliare viene emanato nel 2024. Per finire con quanti hanno stipulato un atto definitivo tra il 1° gennaio e il 29 febbraio 2024 - data di entrata in vigore della nuova disposizione – a cui il credito d’imposta viene concesso nel 2025.
Oltre all’età e all’Isee, sono requisiti necessari la residenza nel Comune in cui si trova l'immobile, o che questa sia formalizzata entro 18 mesi, una dichiarazione in cui attestare di non essere titolare, nemmeno in comunione con il coniuge, dei diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di altro immobile nel territorio del Comune in cui si intende acquistare e tantomeno di non essere titolare, neppure per quote o in regime di comunione legale, su tutto il territorio nazionale, dei diritti di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e nuda proprietà su altro immobile acquistato, anche dal coniuge, usufruendo delle stesse agevolazioni. In caso contrario, sarà necessario vendere la casa posseduta entro un anno dalla data del nuovo acquisto.
Anche per quanto riguarda gli immobili, in cui rientrano anche quelli acquistati nel corso di aste giudiziarie, per accedere al bonus sono previsti alcuni requisiti necessari legati a precise categorie catastali ammesse: A/2, abitazioni civili; A/3, economiche, A/4, popolari, A/5, ultra-popolari, A/6, rurali, A/7, villini e A/11, alloggi tipici. Rientrano invece le eventuali pertinenze dell’immobile (C/2, (magazzini e locali di deposito, C/6, rimesse e autorimesse, C/7, tettoie), il cui acquisto può essere contestuale a quello dell'abitazione principale o con atto separato, purché sia stipulato entro il termine di validità del bonus.
È importante ricordare che c’è tempo fino al 31 dicembre 2025 per utilizzare il credito d’imposta, scaduto il quale non sarà possibile chiedere il rimborso delle somme versate in eccesso.
Difficile ipotizzare il destino del bonus prima casa e dell’agevolazione per i mutui collegata al beneficio, anche questi in scadenza il prossimo 31 dicembre 2024. Al momento, gli under 36 con Isee inferiore a 40.000, possono richiedere un mutuo giovani assistito dal Fondo prima casa dello Stato, gestito da Consap, che consente di ottenere un prestito fino al 100% del valore dell’immobile, anziché all’80% come di regola. Il 20% lo prende in carico lo Stato, offrendo garanzie agli istituti di credito.
Ma la Manovra su cui lavora il Governo dovrà necessariamente fare i conti con una dotazione economica assai limitata e in parte destinata a rifinanziare le misure fiscali introdotte per l’anno in corso, dai nuovi scaglioni IRPEF al taglio del cuneo contributivo.
Al momento, sui tavoli non sembra esserci il sostegno per l’accesso ai mutui agevolati, anche se il Governo ha confermato la volontà di continuare ad agevolare le famiglie con più figli.