Convocato oggi, alle 15.00, il Consiglio dei Ministri che ha avuto come focus il correttivo alla delega fiscale: adesione al CPB prorogata al 30 settembre ma senza i forfettari, per i quali sembra si concluda qui la sperimentazione. Cambiamenti in vista anche per le accise sui carburanti, sanzioni doganali e IVA come diritto di confine.
Oltre all’esclusione dei contribuenti in regime forfettario sembra non ci sia posto neanche per un prossimo ravvedimento speciale che, si ricorda, è stato introdotto con l’articolo 2-quater del cd. decreto Omnibus (113/2024). La fruizione di questo ravvedimento è subordinata all’accettazione della proposta di concordato preventivo biennale attraverso la presentazione del Modello Redditi 2024 entro lo scorso 31 ottobre 2024, ovvero nel maggior termine ulteriormente concesso del 12 dicembre 2024.
Per chi ha aderito al ravvedimento speciale, rata al 31 marzo 2025
Il versamento di quanto dovuto per effetto dell’adesione al regime del ravvedimento, che può riguardare gli anni dal 2018 al 2022, è effettuato in
un’unica soluzione entro il 31 marzo 2025, oppure mediante pagamento rateale in un massimo di
24 rate mensili di pari importo, maggiorate di interessi calcolati al tasso legale con decorrenza sempre dal 31 marzo 2025. Il pagamento di una delle rate, diverse dalla prima, entro il termine di pagamento della rata successiva non comporta la decadenza dal beneficio della rateazione. Non si fa, comunque, luogo al rimborso delle somme versate a titolo di imposta sostitutiva in ipotesi di decadenza dalla rateizzazione (si veda l’
articolo “La protezione conseguente all’adesione al ravvedimento da CPB” del 10 febbraio 2025).
CPB, quali novità
Più tempo per aderire al Concordato Preventivo Biennale, la scadenza al momento è prevista per il 31 luglio 2025 e potrebbe slittare al 30 settembre 2025. La fase di sperimentazione termina qui per i forfettari mentre continuerà per gli altri contribuenti. Escluso anche il ravvedimento speciale.
Ulteriori novità
L’obbligo di divieto della fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie, ora prorogato al 31 dicembre 2025 (si veda l’
articolo “Fattura elettronica e prestazioni sanitarie: il Milleproroghe estende il divieto a tutto il 2025” del 20 febbraio 2025), diventerà definitivo.
Riordino accise
Atteso anche il quindicesimo decreto legislativo attuativo della delega fiscale che riguarderà la riforma delle accise sui carburanti, cambiamenti per le sanzioni doganali e per l’Iva come diritto di confine. In particolare, come si legge nella bozza in circolazione, in ogni anno fino a cinque, a partire dal 2025, viene applicata una riduzione dell’accisa sulla benzina e un aumento su quella applicata sul gasolio utilizzato come carburante. Il range è compreso tra 1 e 1,5 centesimi.
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