L’accordo tra le più importanti firme sindacali per il rinnovo del contratto nazionale dell’industria turistica e i rappresentanti di categoria ha finalmente sbloccato una situazione di stallo che andava avanti da troppi anni.
L’accordo contrattuale punta alla coerenza delle retribuzioni all’inflazione introducendo un aumento dei salari e una serie di migliorie richieste dai rappresentanti di categoria da diverso tempo.
L’aumento salariale previsto dall’accordo è di 200 euro distribuiti in quattro tranche, cinque per le agenzie di viaggio e un bonus percepibile una tantum di 450 euro, 320 per chi lavora nelle agenzie di viaggio.
È altresì previsto un premio di garanzia fino a 186 euro in caso di mancata contrattazione di secondo livello entro 6 mesi.
Vengono assicurati nei successivi cambi appalto tutte le procedure sindacali obbligatorie al fine di garantire una certa continuità normativa del contratto nazionale a prescindere dall’aspetto datoriale. Particolare attenzione viene posta sulla questione dei congedi di maternità e parentali per l’erogazione dei quali non è prevista alcuna decurtazione in termini di anzianità di servizio, perdita di ferie permessi o quattordicesima mensilità.
Nell’accordo viene fatto riferimento all’istituzione di un Garante della Parità nelle aziende turistiche con più di 50 unità al fine di contrastare gli abusi verbali e le molestie dul lavoro con la previsione di 3 mesi di congedo per chi subisce tali violenze.
Sull’assistenza sanitaria integrativa le parti concordando sull’aumento del contributo a fondo Fon.Tur a decorrere dal 2027 pari a 3 euro.
Stefano Franzoni, segretario generale Uiltucs afferma:
“L’ipotesi di accordo sottoscritta quest’oggi ci consegna un aumento salariale atteso e necessario: 6520 euro l’aumento complessivo per il periodo gennaio 2025/dicembre 2027 per il settore degli alberghi e 5240 euro quello generato, per lo stesso periodo, dalle tranche contrattuali relative alle imprese di viaggi e turismo. Oltre alla parte economica registriamo grande soddisfazione per il chiarimento e la ridefinizione delle procedure relativa all’appalto di servizi e per l’introduzione di un articolato relativo all’insourcing, con l’obiettivo di favorire il rientro nel ciclo produttivo dell’azienda alberghiera, di quel personale precedentemente terziarizzato”.
Il contratto, che sarà in vigore dal 1 gennaio 2025, riguarderà oltre 200.000 dipendenti di alberghi e agenzie di viaggio e si inserirà all’interno di una sequela di interventi già posti in essere nell’anno che volge al termine per salvaguardare tutele e diritti dei lavoratori del comparto.
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