Si è tenuta nella giornata odierna la riunione della Commissione di esperti per gli indici sintetici di affidabilità (ISA) di cui la Lapet fa parte per tramite degli esperti Giuseppe Tricoli e Gianfranco Costa. Tra i punti all’ordine del giorno, l’illustrazione degli interventi correttivi straordinari “COVID-19” relativi agli ISA in applicazione per il p.i. 2021, sul quale la Lapet in linea con la commissione ha espresso parere favorevole. Perplessità invece hanno mostrato i tributaristi circa le ulteriori cause di esclusione individuate dall’Agenzia delle Entrate per il p.i. 2021 correlati al “COVID-19”. “In particolare ci siamo opposti all’esclusione dall’applicazione degli ISA delle nuove partite iva aperte nel 2019 laddove viene richiesta anche la verifica della riduzione dei ricavi/compensi di almeno il 33% nel 2021 rispetto al 2020. Non ha senso, in quanto riteniamo piuttosto che le start-up del 2019 debbano essere escluse senza limitazioni. Infatti, chi ha iniziato l’attività nel 2019 ed ha avuto già nell’anno successivo (il 2020) l’effetto negativo della pandemia, non possa avere nel 2021 un calo del 33% dei ricavi/compensi. È facile che i ricavi 2021 siano in linea con quelli 2020. Non si può dimenticare che lo stato di emergenza si è concluso nel marzo 2022” hanno evidenziato gli esperti Lapet. I tributaristi ribadiscono l’idea che sia giunto il momento di rivedere l’utilizzo degli ISA, ritornando alla finalità dello strumento: premiare l’efficienza e la fedeltà fiscale all’aumentare del reddito dichiarato, non come strumento di accertamento ma di compliance. Sugli aspetti premiali è tornato anche il presidente nazionale Roberto Falcone che ha auspicato: “Chiediamo un intervento maggiormente coraggioso. Non deve esserci assolutamente alcuna discrezionalità nell’applicazione, ma l’estensione per tutti. Obiettivi da raggiungere attraverso un monitoraggio costante del contesto storico-economico e/o degli eventi/accadimenti straordinari come in questo caso”.
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