2 gennaio 2025

Legge annuale PMI, finalmente realtà?

Autore: Angela Taverna
In una giornata dal clima prefestivo come quella del 23 dicembre sul tavolo del Consiglio dei Ministri l’ordine del giorno è costituito da temi parecchio rilevanti per l’economia nazionale, tra i quali spicca la questione attinente alle PMI e la relativa “legge annuale”.

Lo strumento normativo della legge annuale per le PMI, è previsto dall’articolo 18 dello Statuto delle imprese e consiste nell’emanazione di un provvedimento annuale coerente con quelle che sono le esigenze delle piccole e medie imprese che di volta in volta fisiologicamente cambiano e per le quali si rendono necessari adattamenti annuali.

Lo strumento della legge annuale è “invecchiato” senza mai divenire utile, in quanto solo ora, nonostante la previsione normativa risalente al 2011, è stato predisposto un intervento legislativo da parte dell’esecutivo in tal guisa.

Le esigenze di questo periodo, le quali si rifletteranno nel dispositivo, sono tese a favorire: le aggregazioni di imprese, la semplificazione della burocrazia, la promozione e l’innovazione in campo tecnico, il ricambio generazionale, il rafforzamento della competitività di comparto, l’incentivo alla cooperazione di aziende e il turnover dei dipendenti. Per tali interventi il Ddl prevederà agevolazioni fiscali e interventi specifici.
Di rilevanza fondamentale nel disegno di legge è l’argomento “Start Up” per le quali si prosegue ad un rassetto normativo, al sostegno degli c.d. “incubatori di Start Up” all’ introduzione del destocking, alla riforma dei Confidi e all’istituzione di un Garante per Start Up e PMI essenziale al fine di garantire visibilità e supporto.

Le novità suesposte si aggiungeranno e completeranno un percorso già iniziato con la manovra finanziaria. La legge di bilancio destina 1,7 miliardi di euro per rifinanziare la legge Sabatini nel periodo 2025-2029. Importanti novità riguardano il Fondo di garanzia, che fino a settembre ha favorito l’erogazione di quasi 30 miliardi di euro di finanziamenti bancari, accogliendo circa 173.000 richieste.

Le modalità operative del Fondo, inizialmente valide fino al 31 dicembre 2024, vengono prorogate al 31 dicembre 2025, con alcune variazioni. La copertura massima per i finanziamenti destinati a esigenze di liquidità è fissata al 50%, indipendentemente dalla categoria di valutazione delle piccole e medie imprese. Inoltre, l’importo massimo delle operazioni finanziarie considerate “di importo ridotto” aumenta da 80.000 a 100.000 euro, con una copertura del Fondo fino all’80% in caso di riassicurazione. Viene anche eliminato il limite minimo di 250 dipendenti per identificare le imprese che possono beneficiare delle percentuali di copertura già previste per le piccole imprese a media capitalizzazione le quali contano un massimo di 499 dipendenti e pertanto non configurabili come Pmi.
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