Il Sindacato Italiano Commercialisti evidenzia come stiano da più parti giungendo diverse criticità derivanti dall’esiguo lasso di tempo entro il quale procedere al versamento delle prime due rate della rottamazione che, giova ricordare, rappresentano complessivamente il 20% del totale dovuto.
L’assiduità che, nel secondo semestre del corrente anno, ha connotato l’azione da un lato dell’Agenzia delle Entrate (con un produzione massiva di avvisi bonari), dall’altro dell’Agenzia delle Entrate Riscossione (con l’elevata mole di cartelle di pagamento notificate, unita al massiccio esperimento di procedure esecutive quali pignoramenti, fermi amministrativi, etc.), ha di fatto reso oltremodo gravoso ed in taluni casi impossibile, per molti, il versamento nei termini previsti di quanto dovuto per dare corso alla procedura di definizione.
Tale situazione, che sarebbe stata evitabile prevedendo una sospensione provvisoria della riscossione laddove non vi fossero stati manifesti motivi di urgenza, va infatti ad aggiungersi, oltre che alle preventivabili scadenze tributarie ordinarie, ad una crisi di liquidità in cui versano molti operatori in conseguenza della difficile congiuntura economica del periodo, connotata peraltro da un’inflazione crescente e da un aumento esponenziale del costo del denaro.
Al fine di provare a salvaguardare, per quanto possibile, l’adesione alla rottamazione delle cartelle, chiediamo di prorogare la seconda rata, la cui scadenza è attualmente prevista entro la fine del mese novembre, quantomeno al 27 dicembre 2023 (in considerazione della supposta necessità che il versamento venga imputato al corrente esercizio finanziario del Bilancio dello Stato).
Con l’occasione facciamo inoltre rilevare come, nella gestione della rottamazione, si siano venute a creare diverse situazioni di disparità di trattamento in quanto, a fronte di ruoli relativi al medesimo periodo d’imposta, molti non hanno potuto accedere alla definizione per il semplice fatto che gli stessi sono stati affidati all’agente della riscossione successivamente al 30 giugno 2022.
Per quanto specificato, al fine di salvaguardare, anche sotto un profilo sostanziale, il principio di uguaglianza previsto dalla nostra Carta Costituzionale, auspichiamo, in prima battuta, una riapertura dei termini di adesione alla rottamazione delle cartelle per tutti i ruoli resi esecutivi quantomeno fino alla data del 31 dicembre 2022.
Ciò fatta salva un’eventuale nuova procedura di definizione agevolata dei ruoli che possa superare tutte le criticità della presente, ivi incluse quelle testé citate, come ultimo doveroso atto prima di dar corso al Fisco che verrà.
© FISCAL FOCUS Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata