“Le dichiarazioni del Segretario della CGIL sono letteralmente sbalorditive”. Lo afferma Elbano de Nuccio, presidente nazionale dei commercialisti, commentando le dichiarazioni di Maurizio Landini secondo il quale i commercialisti non sarebbero il soggetto più adatto a siglare un patto per un nuovo fisco, come chiesto ieri dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni agli Stati generali della categoria professione.
“Landini dice che sarebbe meglio parlare di fisco con chi le tasse le paga. Bene, facciamo presente che i commercialisti italiani dichiarano in media un reddito di circa 68.000mila euro all’anno, oltre tre volte sopra la media nazionale che è di circa di circa 22mila euro” ha detto de Nuccio. Il numero uno dei commercialisti ha aggiunto che “i commercialisti sono tutti i giorni impegnati al fianco delle istituzioni, delle imprese e dei cittadini, svolgendo un ruolo insostituibile per l’assolvimento delle imposte. Abbiamo messo a disposizione dell’esecutivo, e continueremo a farlo, il nostro contributo di esperienze sul campo e di competenze in materia fiscale. I commercialisti sono fisiologicamente i più titolati a parlare di fisco. Scrivere le norme in questa materia ascoltandoci serve al sistema, perché quelle norme saremo i primi ad applicarle. Ci auguriamo che un fisco più semplice e più giusto, più vicino a cittadini e imprese e più attrattivo per chi in Italia vuole investire dall’estero sia un obiettivo condiviso anche dalla CGIL. Di certo è il nostro obiettivo, un impegno rispetto al quale non ci tireremo indietro”.
“Semplicemente – conclude de Nuccio - il Segretario Landini ha perso un'ottima occasione per tacere, alimentando divergenze che, oltre che anacronistiche e non suffragate da alcun dato, non fanno onore al prestigio del sindacato che presiede”.
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