10 luglio 2024
Commercialista
10 luglio 2024

Concordato Preventivo Biennale e le altre misure in materia fiscale

L’audizione di ANC presso le Commissioni Finanze di Camera e Senato

Comunicato stampa ANC

L’Associazione Nazionale Commercialisti è stata ricevuta ieri in audizione dalle Commissioni Finanze congiunte di Camera e Senato sullo schema di decreto legislativo recante Disposizioni integrative e correttive in materia di regime di adempimento collaborativo, razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti tributari e concordato preventivo biennale (AG 170).

La delegazione di ANC, guidata dal Presidente Marco Cuchel e formata dalla Vicepresidente Miriam Dieghi, dalla consigliera Loredana Lesto e dal componente del Comitato Scientifico Andrea Bongi, ha avuto l’opportunità di illustrare la sua posizione nei confronti delle misure che sono oggetto del provvedimento normativo.

L’intervento dell’Associazione ha riguardato prevalentemente gli articoli 2 e 3 del D. Lgs. n. 13/2024 rispettivamente Razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti tributari e Disposizioni integrative e correttive in materia di Concordato Preventivo Biennale (CPB).

Nel premettere la sua contrarietà, espressa anche in diverse altre circostanze, nei confronti di sistemi di tipo statistico/induttivo ai fini della determinazione e dell’accertamento dei redditi per i loro limiti oggettivi, l’ANC ha potuto rappresentare alle Commissioni le criticità ravvisate nello strumento del CPB, una misura, che così come accade per la riforma fiscale nel suo complesso, annovera molti punti critici ed altrettanto numerose incertezze da sanare.

A dispetto dalle intenzioni sostenute dal Governo, gli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) non solo non sono stati superati ma restano protagonisti poiché alla base del nuovo strumento del concordato. Si assiste dunque ad una sorta di doppio passo indietro, se si pensa che gli ISA sono stati il nuovo strumento che ha sostituito gli studi di settore, ma tale strumento utilizza informazioni meno specifiche e pertanto i suoi risultati si possono ritenere più grossolani e meno attendibili.

Per rendere più attrattivo ed efficace il nuovo istituto, a giudizio di ANC si rendono necessari ulteriori correttivi (al momento siamo alla terza versione del provvedimento rispetto all’originaria), ciò che si propone è di prevedere più tutele ai contribuenti che accettano la proposta ed ulteriori sistemi premiali rispetto a quelli già previsti per coloro che hanno un punteggio ISA pari o superiore ad 8.

Nel documento che è stato dall’Associazione consegnato in sede di audizione sono riepilogate le proposte formulate dall’Associazione riguardanti il termine di adesione alla proposta CBP, il termine per il pagamento delle imposte per i soggetti ISA, i requisiti di adesione da parte dei soggetti che applicano gli ISA, le decadenze dal CBP e l’attività di accertamento.

Oltre all’opportunità di interventi correttivi è stata evidenziata altresì quella di interventi integrativi rispetto all’attuale formulazione del CPB, l’Associazione infatti non ha mancato di soffermarsi sulle carenze della norma, che producono incertezza presso la platea dei contribuenti e mettono a rischio le finalità stesse del nuovo strumento. Tra i punti considerati meritevoli di interventi integrativi da parte del legislatore la malattia grave e infortunio quali condizioni eccezionali per la decadenza dal concordato, l’assenza debiti fiscali e contributivi superiori ai 5000 euro, le operazioni straordinarie, le modifiche alla compagine societaria, variazioni del reddito concordato, il decesso del contribuente, le variazioni di regime contabili e fiscale.

Nell’ambito del dibattito intercorso e su richiesta dello stesso Presidente della Commissione Sen. Massimo Garavaglia in merito ad una valutazione del nuovo redditometro, l’ANC ha avuto modo di esprimere le sue forti perplessità anche nei riguardi di questo strumento, che di fatto ripropone sostanzialmente lo stesso schema del vecchio redditometro.

“Auspichiamo” conclude il Presidente Cuchel “che le nostre proposte possano trovare ascolto da parte del legislatore, riteniamo che le modifiche al decreto siano sostanziali e necessarie per far sì che la misura del concordato possa trovare attuazione nel rispetto delle sue finalità originarie, senza subire stravolgimenti che ne minerebbero l’efficacia”.

Allegato

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