Un patto di collaborazione per condividere strategie sul presente e sul futuro della professione a livello europeo e mondiale. Lo hanno sottoscritto a Montpellier il Consiglio nazionale dei commercialisti italiani e le due realtà associative di quelli francesi, il Conseil national de l’Ordre des experts-comptables e la Compagnie Nationale des Commissaires aux Comptes.
L’accordo, siglato dai presidenti Elbano de Nuccio, Cécile de Saint-Michele e Yannick Olivier, punta innazitutto a instaurare solide relazioni con un un incontro trilaterale annuale tra i presidenti dei tre istitiuti e riunioni periodiche, ad un livello più tecnico, tra il personale e gli altri rappresentanti degli istituti per promuovere la cooperazione.
Tra le finalità dell’accordo c’è la promozione dello scambio di informazioni e opinioni su argomenti trattati nell’ambito dell’Unione Europea e di organizzazioni professionali internazionali di particolare rilievo per la professione. Scambiare riflessioni strategiche servirà ad anticipare possibili modifiche o riforme legislative a livello europeo. Nel caso di proposte normative della Commissione europea che abbiano un impatto sulla professione, l’accordo impegna le parti a sviluppare, nella misura possibile, posizioni comuni che nascano dal confronto con Accountancy Europe e con le istituzioni europee. Posizioni comuni potranno essere elaborate anche per essere sottoposte al Board di IFAC, l’organizzazione mondiale dei commercialisti.
I tre istituti si impegnano inoltre a favorire lo scambio scientifico attraverso iniziative professionali e corsi di formazione, la partecipazione a seminari, congressi nazionali ovvero altri eventi a carattere nazionale o internazionale organizzate dai tre istituti, con l’obiettivo di condividere le esperienze e le migliori prassi, e promuovere la crescita professionale dei propri iscritti.
“Questo accordo – afferma il presidente dei commercialisti italiani, Elbano de Nuccio – nasce da una visione che ci unisce ai colleghi francesi che, come noi, sono convinti che la professione economica non può più limitarsi a fornire servizi in base alle tradizionali conoscenze economiche, fiscali e contabili, ma deve sempre più estendere la propria attività ad altri ambiti nei quali può contribuire a servire l’interesse pubblico e quello dei beneficiari dei suoi servizi. La professione deve affrontare sfide importanti, in particolare nel campo della digitalizzazione dell’economia, del reporting e dell’assurance di sostenibilità, del supporto alle PMI nella loro transizione, e deve mantenere la sua capacità di attrarre i giovani talenti e più in generale di essere affidabile per le autorità pubbliche, la comunità imprenditoriale e la società civile. Questo è il terreno sul quale collaboreremo con i colleghi francesi”.
De Nuccio aggiunge anche che “l’accordo nasce anche dalla volontà del Consiglio nazionale dei commercialisti di stringere rapporti sempre più stretti con colleghi di realtà affini a quella italiana, con cui fare squadra per pesare di più nei luoghi in cui la “grammatica” fiscale europea e mondiale viene definita. Per questo sigleremo a breve un accordo anche con i commercialisti tedeschi. Per una professione come la nostra che opera sempre più in un contesto senza confini è importante essere presenti con autorevolezza e con le giuste alleanze nei luoghi in cui le regole fiscali globali vengono discusse e approvate”.
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