Si è tenuta nella giornata di ieri – martedì 26 novembre – una conferenza stampa durante la quale il presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, Elbano De Nuccio, ha presentato ai rappresentanti politici la proposta di modifica dell’ordinamento professionale (D.Lgs. n.139 del 28 giugno 2005).
Dopo i ringraziamenti alla classe politica per la partecipazione all’incontro, il presidente De Nuccio ha illustrato i principali punti di intervento della riforma nonché le ragioni di tale modifica.
Il presidente insieme ai consiglieri hanno ritenuto di assumersi la responsabilità in quanto Consiglio Nazionale delle modifiche che sono state votate in consultazione insieme ai vari presidenti degli ordini territoriali.
Il passaggio della riforma parte da maggio 2024 con la prima bozza di modifica del D.Lgs. n.139/2005, fino ad arrivare al 19 novembre 2024 quando il Consiglio Nazionale dopo varie consultazioni scritte e verbali, ha approvato, all’unanimità dei presenti (19 consiglieri su 19 presenti), il progetto di riforma che è stato presentato alle Istituzioni e ai rappresentanti dei gruppi parlamentari.
Preliminarmente, si pone l’attenzione sui punti deboli e i punti di forza del vecchio ordinamento normativo. Il Consiglio nazionale ha nel tempo riscontrato dei punti di debolezza per i quali si ritiene sia necessario intervenire tramite la detta riforma ma soprattutto la normativa di riferimento oggi esistente, risale ad oltre 20 anni fa, per cui si tratta di una normativa oramai superata. Il mutato contesto sociale, economico e soprattutto professionale impone non solo una profonda riflessione sul futuro della professione ma anche di porre in essere le azioni per realizzare una riforma della professione al fine di renderla più attuale e competitiva.
La riforma punta sostanzialmente a rendere la professione più attraente per i giovani. Bisogna dare ai giovani la possibilità di continuare ad esercitare una professione che è essenziale per il nostro Paese. È necessario rendere la categoria dei commercialisti più competitiva, in un contesto non solo nazionale ma anche internazionale. La riforma – dunque - punta a:
- dotare la categoria di nuovi strumenti per l’esercizio anche collettivo della professione;
- valorizzare gli Ordini territoriali e rafforzare il loro ruolo di tutela dell’interesse pubblico;
- assicurare un maggior contatto tra gli Iscritti e gli organi di governo territoriali e nazionali;
- ridurre i tempi di accesso all’esercizio alla professione;
- valorizzare il patrimonio di conoscenze e competenze;
- scongiurare la creazione di altri albi/elenchi professionali;
- migliorare il sistema di governo della categoria e renderlo maggiormente rappresentativo della base;
- garantire la valorizzazione delle capacità e premiare il merito.
Di seguito i principali punti di intervento della riforma:
- oggetto della professione;
- società tra professionisti e associazioni professionali;
- specializzazioni professionali;
- incompatibilità;
- polizza assicurativa;
- modifica del tirocinio professionale;
- modifiche per l’elezione dei Consigli degli Ordini territoriali;
- modifiche per l’elezione del Consiglio Nazionale.
Per quanto concerne le società tra professionisti e associazioni professionali – con la modifica dell’art. 1 – bis del menzionato D.Lgs. – è stato disciplinato l’esercizio della professione in forma associata e societaria. Come sottolineato dal presidente De Nuccio – rivolgendosi ai rappresentanti politici - si tratta di un’attività di riorganizzazione di quanto già esiste nel quadro normativo italiano, attraverso l’individuazione di quelle che sono le competenze specifiche dei professionisti. Un secondo aspetto importante è l’approccio ad una diversa configurazione organizzativa dell’attività professionale: in un contesto nazionale e internazionale sempre più complesso e competitivo, di fatti, le aggregazioni multidisciplinari sono un fattore critico di sopravvivenza e non solo di successo. Un aspetto su cui si è già intervenuti attraverso la Legge Delega Fiscale e la riforma fiscale, introducendo un sistema tributario di favore rispetto alle aggregazioni tra professionisti.
In questo contesto, entra in gioco il tema della formazione: dopo anni di confronto sul tema, arrivano anche per i commercialisti le specializzazioni. Uno strumento con il quale si fornisce ai cittadini, ossia ai destinatari del servizio, una maggiore riconoscibilità del professionista. Le specializzazioni sono un’esigenza del mercato professionale e una tappa fondamentale per la crescita della categoria.
Per quanto concerne l’aspetto dell’incompatibilità con l’esercizio della professione, si è cercato di definirle meglio tramite la semplificazione dell’impianto dell’articolo 4.
Occhi puntati sulla polizza assicurativa: il Consiglio ha intenzione di offrire a tutti gli iscritti – oltre 120.000 – una polizza assicurativa collettiva che offra la stessa identica qualità di copertura assicurativa.
Come sottolineato precedentemente l’obiettivo della menzionata riforma è rivolto ad attrarre i giovani alla professione in modo da consentire anche il ricambio generazionale. L’intenzione è di ridurre al massimo il tempo di iscrizione all’albo professionale: i sei mesi del tirocinio per l’accesso alla Sezione B dell’Albo possono essere svolti durante l’ultimo anno del corso di laurea triennale mentre il tirocinio per l’accesso alla Sezione A può essere svolto interamente durante il corso di laurea magistrale. Dunque, per arrivare all’esame di Stato ci vorrà un anno in meno. Previsto il riconoscimento di un’indennità o un compenso ai tirocinanti commisurato all’effettivo apporto professionale dato nell’esercizio delle prestazioni.
Altro passaggio importante è la novità per l’elezione degli Ordini territoriali e del Consiglio Nazionale. Il sistema a cui si va incontro è un sistema di votazione mista, ponderata al 50% tra voto attribuito agli iscritti e voto attribuito agli ordini territoriali. Si è optato per tale sistema in quanto si è ritenuto più opportuno adottare un sistema di voto più democratico e meno auto referenziale. Il voto è personale e segreto ed è espresso telematicamente attraverso una piattaforma selezionata del Consiglio nazionale. Nel sistema elettorale è stata introdotto non solo la quota di genere prevista dalla vecchia formulazione ossia la quota di 2/5 a favore del genere meno rappresentato ma anche la quota generazionale che rappresenta una novità assoluta. Si è ritenuto necessario – infatti – la presenza di due candidati under 45: un’ulteriore dimostrazione di interesse e apertura verso i giovani per accrescerne il ruolo nel governo della Categoria. Inoltre, ridotta l’anzianità di iscrizione all’albo per l’elettorato passivo, si passa da 10 anni a 8 anni. Gli Ordini territoriali e il Consiglio Nazionale durano in carica 5 anni. Confermato il limite di due mandati.
In conclusione, il presidente De Nuccio fa un appello ai rappresentanti politici:
“crediamo molto in questa riforma, riteniamo che sia necessaria. L’ appello è che la politica - in maniera trasversale - possa accogliere questa proposta. Sono consapevole che non sia la proposta di legge perfetta ma è sicuramente quella che meglio coglie le esigenze vissute realmente e quotidianamente dai colleghi commercialisti”.