Nella giornata di ieri il Consiglio Nazionale e la Fondazione Ricerca dei commercialisti hanno pubblicato il documento intitolato "Meccanismi di prevenzione e risoluzione amichevole delle controversie (MAP). Profili tecnici e spunti operativi" (allegato).
La pubblicazione è stata accompagna da un comunicato stampa nel quale si spiega che l’elaborato prende in esame i maccanismi di prevenzione (e.g., APA) e risoluzione amichevole delle controversie (cd. MAP o “Mutual Agreement Procedure”) previsti dagli organismi sovranazionali (in primis, OCSE e UE) e nazionali, volti a risolvere in maniera efficace ed efficiente le problematiche che riguardano la presenza di fenomeni di doppia imposizione tra gli Stati ovvero di incertezza e disaccordo sull’interpretazione delle normative fiscali internazionali.
Il comunicato, ancora, spiega che «diversi sono gli obiettivi dei meccanismi di prevenzione e risoluzione amichevole delle controversie, tra cui incoraggiare gli Stati a rispettare le obbligazioni assunte nei trattati contro le doppie imposizioni; permettere alle Amministrazioni finanziarie degli Stati contraenti coinvolti di giungere, a seguito della richiesta effettuata dal contribuente, ad un accordo in attuazione dei principi di dialogo e collaborazione; giungere ad una composizione della controversia in maniera efficace e rispettosa dell’integrità del sistema di tassazione di ogni singolo Stato. Inoltre, l’introduzione, il rafforzamento e il continuo miglioramento di strumenti unilaterali, bilaterali e multilaterali di prevenzione e risoluzione delle controversie - oltre a favorire lo sviluppo delle transazioni e dei rapporti cross-borders - sono necessari per garantire ai contribuenti e alle Amministrazioni finanziarie una maggiore certezza tributaria, la risoluzione dei casi di doppia imposizione ed elusione/evasione fiscale nonché una più efficace gestione delle risorse e dei tempi a disposizione.»
Secondo i commercialisti, «sarebbe opportuno rafforzare l’interazione tra l’istituto delle procedure amichevoli (MAP) e l’istituto degli accordi preventivi (APA) e potrebbe essere utile prevedere un maggiore coinvolgimento nella procedura amichevole del contribuente – che oggi “gioca” generalmente un ruolo passivo – nonché una comunicazione dell’outcome dell’accordo che contenga dei contenuti minimi relativamente alle modalità tecniche di rideterminazione dell’imponibile, considerando che attualmente il contribuente riceve esclusivamente l’importo dell’imponibile rideterminato a seguito delle negoziazioni tra le Autorità competenti.»
Infine – afferma conclusivamente il comunicato -, «per garantire una maggiore certezza ai contribuenti e alle Amministrazioni e la coerenza nelle modalità di tassazione di determinate fattispecie in diversi periodi di imposta caratterizzati dalla presenza delle medesime circostanze di fatto e di diritto, le diverse giurisdizioni dovrebbero lavorare sulle modalità di coordinamento tra le autorità svolgenti funzioni di accertamento e controllo e quelle responsabili per le procedure amichevoli e gli accordi preventivi.»
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