La lettera - Nei giorni scorsi il presidente dell’Associazione nazionale dei commercialisti, Marco Cuchel, ha scritto una lettera per chiedere che venga fatta chiarezza per quel che concerne i rimborsi relativi agli eventi tellurici del 1990. La lettera è stata inoltrata al Garante del Contribuente per la Regione Sicilia Palermo, ai Prefetti delle Province di Siracusa, Catania e Ragusa, al Ministero del’Economia, al Dipartimento delle Finanze, alla Direzione Regionale delle Entrate, alla direzione regionale dell’INPS Sicilia e alla Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Ragusa, Siracusa, Catania. Il contenuto è stato avallato altresì dal presidente dell’Associazione dei commercialisti di Siracusa, Salvatore Geraci, che ha altresì dichiarato il proprio sostegno ai contribuenti coinvolti.
La richiesta – In sostanza, la sigla sindacale presieduta da Cuchel chiede “al Garante del Contribuente di agire conseguentemente alla linea espressa in sede parlamentare dall’Agenzia delle Entrate, di delineare i termini e le modalità di rimborso per coloro che hanno presentato ricorso come da dichiarazioni intervenute; chiede altresì ai Sigg.ri Prefetti di vigilare e farsi garanti del rispetto delle dichiarazioni dell’esecutivo occorse a suo tempo”. Il punto, come spiegato nella missiva, è che in seguito al citato terremoto il rimborso del 90% dei tributi pagati durante gli anni d’imposta 1990/1991/1992 (riconosciuto ai residenti delle province di Ragusa, Siracusa e Catania) era stato chiesto da molti contribuenti non titolari di partita Iva. All’epoca era stato infatti disposto che i versamenti fiscali venissero sospesi, salvo poi riattivarli solo per il 10% e previo condono.
Il problema – Alla luce di quanto esposto, Cuchel sottolinea che si era andato a creare un grosso problema, determinato dalla diversa tipologia dei contribuenti che avevano usufruito dell’agevolazione. I contribuenti, infatti, “si sono trovati in due differenti condizioni: da una parte coloro che potevano usufruire dell’abbattimento del 90% delle imposte poiché avevano facoltà di autoliquidare la propria imposta (liberi professionisti, imprenditori ecc..) e dall’altra coloro che, avendo la trattenuta alla fonte, come nel caso di lavoratori dipendenti, non potevano esercitare tale facoltà, se non ricorrendo ad una specifica istanza di rimborso”. A questo punto, la Corte di Cassazione ritenne conveniente riconoscere il diritto al rimborso nella misura del 90% per tutti i contribuenti che ne avessero presentato istanza (Cassazione 20641/2007). Posizione, questa, ribaltata dall’Agenzia delle Entrate, nonostante la stessa amministrazione finanziaria, nel corso di un apposito question time, avesse stabilito che “avrebbe dato disposizione agli uffici di ritirarsi da tutti i contenziosi riguardanti i privati cittadini, con conseguente rimborso delle somme, continuando però le cause concernenti i contribuenti esercenti attività d’impresa, come deciso in sede di adunanza del 02/04/2012 citata nella risposta (Allegato). Ad oggi questa linea è stata totalmente disattesa con le conseguenze fino ad ora esposte”. La situazione è quindi alquanto intricata, risultano legittime dunque le richieste avanzate da Cuchel in fatto di chiarezza e trasparenza.
A.Co.S. Siracusa – Sul tema, come abbiamo accennato, è intervenuto anche il numero uno della sigla sindacale siracusana, riprendendo i punti esposti da Cuchel nella lettera. “Nonostante siano trascorsi oltre 23 anni dal terremoto che colpì la Sicilia sud orientale la notte del 13 dicembre 1990, non si è risolta la questione legata al rimborso delle maggiori imposte e dei maggiori contributi versati puntualmente nelle casse dell'erario dai cittadini e contribuenti onesti, pur tra i disagi e le incertezze che susseguirono all'evento sismico”, sottolinea Geraci ripercorrendo l’iter del diritto al rimborso poc’anzi illustrato. “A fianco di questi cittadini si sono schierati il ‘Coordinamento Sicliano delle associazioni dei Commercialisti’ e l'Associazione Nazionale Commercialisti i quali hanno ritenuto necessario investire della delicata questione il Garante del Contribuente per la Regione Sicilia, i Prefetti delle tre province colpite dal sisma oltre ai vertici degli uffici finanziari. Non è ammissibile che un cittadino debba vedersi negato e calpestato un diritto da parte di un fisco ingordo il quale si erge al di sopra della stessa legge non attenendosi a quanto sentenziato perfino dalla suprema Corte di Cassazione. Sono passati oltre 23 anni e già, in molti casi, quegli onesti contribuenti, miseramente trattari da sudditi e non da cittadini, non sono più di questo mondo che sia questo l'obiettivo del nostro fisco? Attendere che tutti coloro che hanno diritto al rimborso delle imposte passino a miglior vita?”, ha concluso il leader dell’A.Co.S.