4 aprile 2012

IMU…CAOS SCAMPATO… Per fortuna ci sono i CAF…

A cura di Antonio Gigliotti

I guai sono come i fogli di carta igienica: ne prendi uno, ne vengono dieci. (Woody Allen)

Che dovevamo aspettarci il peggio, lo avevamo intuito. Ma trovarsi in una situazione di completa confusione nel momento in cui si dovrebbe invece fare chiarezza, sfiora il confine dell’inimmaginabile.
Peggio
del peggio c’è solo il nostro presente. Sono aumentate le tasse e gli adempimenti sono sempre più onerosi.

Per la nostra Categoria sta diventando un onere troppo pesante esercitare la professione. Non si può accettare questo stato di cose, non si può accettare di essere trattati con indifferenza.

Dopo l’allarme che abbiamo lanciato qualche settimana fa sul redditometro, riguardo al quale il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ha annunciato il relativo decreto attuativo entro giugno (dimenticando forse che le dichiarazioni dei redditi relative al 2011 prevedono già una prima scadenza per il 16 giugno), un’altra tegola cade sui professionisti: l’imposta municipale unica, IMU.

Tassa che dal 1° gennaio 2012 va a sostituire l’ICI. Non trattasi però di una semplice sostituzione di una tassa con un'altra, in quanto la nuova IMU oltre che andare a modificare la base imponibile, cambia anche il metodo di calcolo, prevedendo fra l’altro che il 50% dell’introito vada a confluire nelle Casse Statali.
Pertanto, per poter adempiere al pagamento del nuovo tributo, occorre conoscere le aliquote applicate dai comuni nonché le modalità di versamento soprattutto della quota di competenza dello Stato.

La prima rata di acconto dovrà essere versata entro il 16 giugno. Ad oggi, però, risulta che soltanto il 6% dei comuni abbia deliberato la nuova aliquota per l’IMU.

Ma è mai possibile che ci dobbiamo far trattare da idioti? Ai tecnici alla guida del Governo, è stato detto che esiste una legge di nome STATUTO DEL CONTRIBUENTE?

Ed allora ci chiediamo, ma è poi possibile che da noi si pretende oltre al puntuale pagamento e rispetto delle scadenze, di sapere il perché siamo andati in vacanza? Come mai nel mese di febbraio abbiamo fatto tre prelievi dal bancomat? Ecc… ecc... E noi non possiamo avere il diritto di pretendere, da chi tanto pretende, di rispettare una scadenza?

In virtù di ciò, ancora, ci chiediamo: se i Comuni ancora non hanno deliberato le aliquote e se non esistono indicazioni su come e chi deve versare la quota di competenza dello Stato, come potevamo calcolare l’IMU entro il 16 giugno?

E’ mai possibile che di tale problema se ne sia accorta solo la consulta nazionale dei CAF, alla quale non possiamo che dire GRAZIE, in quanto per effetto della loro levata di protesta, di cui hanno parlato tutti i giornali, il Governo è intervenuto con un emendamento, prevedendo che per l'anno 2012 il pagamento della prima rata dell'imposta municipale è effettuato, senza applicazione di sanzioni ed interessi, in misura pari al 50% dell'importo ottenuto applicando le aliquote di base e la detrazione previste. La seconda rata invece verrà versata a saldo dell'imposta complessivamente dovuta per l'intero anno, con conguaglio sulla prima rata.

Non ci resta che prendere atto che i CAF hanno avuto capacità e potere per farsi ascoltare, cosa che noi non riusciamo a fare.

Molto probabilmente si pensava che a noi commercialisti non interessassero tale problematiche?
Ricordiamo che il 90% della Categoria è rappresentato da piccoli e medi studi, che si occupano anche di ICI/IMU.

In merito al caos IMU, riporto qui di seguito, astenendomi da qualsiasi commento, le dichiarazioni del nostro Presidente Siciliotti, pubblicate sul portale del Gruppo ADNKRONOS lunedì pomeriggio.A voi ogni commento


"Il rischio caos sui versamenti Imu, così come l'hanno definito i Caf, fa sorridere i commercialisti". Così Claudio Siciliotti, presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, interviene con LABITALIA nel dibattito sull'imposta comunale. "Il termine di pagamento - spiega - è il 15 giugno e prevedere che si versi in tutta Italia con le aliquote ordinarie, senza attendere le modifiche fatte dai singoli Comuni, è un'ipotesi ragionevole".
"E' vero - sottolinea - che i Comuni hanno il diritto di modificare, anche di aumentare l'imposta, ma nella misura in cui oggi non hanno provveduto, sarebbe ragionevole prevedere che a giugno si vada a versare come acconto l'aliquota base, e poi in sede di saldo a dicembre, quando si paga la seconda rata di saldo, che si versi la differenza in un contesto in cui è ormai noto e chiaro quali siano le maggiorazioni dei Comuni".
"La situazione 'caos' - aggiunge Siciliotti - come l'hanno definita i Caf, rispetto ad altre situazioni che si sono trovati a fronteggiare gli istituti dei commercialisti, in questi anni fa sorridere. Noi ci dobbiamo rassegnare a liquidare le imposte delle partite Iva italiane in situazioni nelle quali ancora non sono ancora disponibili i software di settore. Certo, per i Caf avere un quadro definito consentirebbe loro di consegnare i bollettini per il pagamento dell'Imu, cosa che non possono fare perchè non è chiaro nella generalità dei Comuni se rimarranno confermate le aliquote base o se i Comuni vareranno aliquote per così dire personalizzate
".
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy