23 maggio 2013
23 maggio 2013

IMU: IL CAF C’E’!

A cura di Antonio Gigliotti

Non molti giorni orsono era stato posto un focus sull’allarme lanciato dai Centri di assistenza fiscale in merito alla sospensione Imu, soprattutto per quel che concerne i circa 100 mila contribuenti che, tramite il modello 730, avevano già versato la prima rata e ora, con l’entrata in vigore del decreto Imu-Cig, si trovano a dover fronteggiare non poche difficoltà. Problematiche, come era da aspettarsi, che ricadono anche sui rispettivi consulenti fiscali, siano essi funzionari dei Caf o soprattutto commercialisti. Peccato che, senza tener conto che la maggior parte degli iscritti alla nostra categoria viva di dichiarazioni dei redditi, contabilità semplificate e anche di calcoli l'IMU, a segnalare l’intoppo non siamo stati noi, ma ancora una volta i Centri di assistenza fiscale.

Tuttavia i problemi non finiscono qui, così come non si sono limitati a questi gli allarmi diffusi dai Caf. Ora, sono passati ormai un paio di giorni dalla firma del decreto legge n. 54/13 e, come s’è visto, saranno beneficiari della sospensione solo le abitazioni principali con le relative pertinenze, per le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari, per gli alloggi Iacp regolarmente assegnati, per i terreni e i fabbricati rurali. Mentre per gli immobili di pregio e quelli materiali e industriali (es. categoria catastale D) si dovrà provvedere al versamento della prima rata entro il 17 giugno, con buona pace degli imprenditori che si vedono sempre più gravati dal peso fiscale. A questo punto, secondo le segnalazioni diffuse e considerando che siamo a meno di un mese dalla scadenza, scattano i problemi perché ancora non si sa come procedere nel determinare l’ammontare del versamento.

Il punto è che, pur esistendo un quadro normativo inerente le aliquote da applicare, la situazione non è affatto chiara a causa dei numerosi interventi succedutisi. In prima battuta, ci sarebbe il D.L. 35/13 che nella sua versione originaria impone di calcolare la prima rata sull'aliquota decisa dai comuni entro il 9 maggio e pubblicata sul sito del Dipartimento delle Finanze entro il 16. La legge di conversione, approvata alla Camera e in attesa del voto al Senato, per effetto di un emendamento andrebbe però a modificare questa norma, facendo poi pagare ai proprietari solo il 50% dell'Imu calcolata con le aliquote 2012 e rimandando a dicembre i conti in sede di conguaglio.

Altrettanta oscurità vi è poi nel quadro delle assimilazioni. Si pensi ad esempio al fatto che molti comuni l'anno scorso avevano assimilato all'abitazione principale anche i fabbricati degli anziani ricoverati nelle case di riposo o dei residenti all'estero. A tal proposito ci si chiede, a ragione, se vale anche per tali situazioni la sospensione della rata di acconto di giugno.

È sotto gli occhi di tutti, quindi, il gran caos che si respira sul versante dell’imposta municipale unica. Pertanto, se da un lato si può soprassedere sui governanti che spesso emanano leggi senza conoscere effettivamente la materia, dall’altro indigna (e non poco!) che una categoria che vive a ‘pane e fisco’ come la nostra stia in silenzio, apparentemente disinteressata al problema. Può essere una giustificazione l’assenza di governance? Ebbene, forse è una giustificazione solo parziale!

A questo punto, tanto di cappello ai Caf e ad Assosoftware che, mentre noi assistevamo inermi, hanno preso coscienza dei problemi che avrebbero incontrato studi professionali e operatori chiedendo pertanto il rinvio della scadenza dal 17 giugno al 28 giugno.

MENO MALE CHE IL CAF C’E’, mi viene da dire, parafrasando il noto slogan politico che ha accompagnato le passate campagne elettorali del presidente Berlusconi.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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