26 novembre 2012

LA GRANDE BUGIA

A cura di Antonio Gigliotti

Le ultime vicende che hanno interessato il nostro Consiglio Nazionale hanno avuto ampio spazio tra gli organi di stampa di categoria e non. Io stesso ho dedicato parte del mio tempo a riflettere su come sia stato possibile giungere a un simile livello di degenerazione, condividendo con voi, cari lettori e colleghi, il mio pensiero. Come tutti i punti di vista, che per antonomasia sono posizioni visive e concettuali che dipendono dalle percezioni singolari e soggettive dell’individuo che li manifesta, il mio può aver avuto accoglimento o meno, può esser stato caratterizzato da oggettività o peccare d’averne avuta poca, ma questo non sta a me giudicarlo.

In questo piccolo mondo che è la nostra categoria, ho tentato di produrre un’inversione di pensiero basandomi su quanto raccolto dai miei continui contatti con colleghi di diversa estrazione geografica e rapportando siffatti dati a quanto io stesso, con i miei occhi, potevo concretamente constatare. Si è tentato di darmi lezioni di giornalismo, dimenticando forse che la libera circolazione delle opinioni, quando non lesive, non è un reato (almeno per il momento!). Eppure ho raccolto anche queste lezioni, perché non amo lasciare questioni in sospeso lungo la strada. Ora, però, voglio abbandonare per una volta le tristi e vergognose faccende alle quali abbiamo assistito negli ultimi giorni e, lasciando fuori aspetti meramente formali/sostanziali o morali ormai già dettagliatamente scandagliati, vorrei fare il punto sul perché, a mio parere, la nostra attuale governance merita un bel biglietto di sola andata fuori dal Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Mi riferisco, in primis, a chi finora ha detenuto il ruolo di guida, contribuendo a creare al contempo l’attuale insostenibilesituazione. Pertanto, la mia soluzione, semplice e chiara, si riduce in cinque brevi parole: TUTTI A CASA, NUOVE ELEZIONI!

Perché ritengo che chi ci governa debba deporre le armi? Ebbene, trovo risposta a questo quesito sfogliando proprio il recente libro scritto a quattro mani dal nostro attuale presidente e dal direttore di un quotidiano di informazione. Il volume, pubblicizzato quale manuale prodotto da tecnici e diretto a tecnici e non solo, propone dritte al governo nazionale su come gestire la cosa pubblica e il rapporto tra la stessa e i cittadini/contribuenti. Sono evidentemente interessanti gli accorgimenti migliorativi suggeriti dagli autori, si tratta infatti di spunti operativi puntuali e precisi… Peccato che risultino totalmente impregnati di quell’odore poco pratico ed eccessivamente astratto che spesso, lo abbiamo visto, gli interventi dei tecnici manifestano. E non c’è bisogno di portare a dimostrazione di siffatta incapacità operativa le recenti disposizioni dell’esecutivo nazionale, sarà infatti sufficiente analizzare l’operato dei “nostritecnici, del “nostro” esecutivo di categoria, per toccare con mano l’inefficacia degli slogan (che purtroppo, come i giovani dell’era Fornero, non andranno mai in pensione!!).

Prendiamo ad esempio il capitolo IMU. Tra marzo e aprile, quando Caf e altri intermediari fiscali lamentavano non poche difficoltà, il nostro massimo rappresentante non vedeva alcun problema per quel che concerne gli adempimenti, anzi dichiarava una certa ilarità innanzi alle lagnanze dei Caf. Oggi però l’esperienza ci ha insegnato che le nubi intraviste da altri (forse più lungimiranti?) non erano tristi presagi o procurato allarme, bensì ostacoli reali che tutti abbiamo incontrato e che ancora incontreremo. Il ‘caos’ IMU sottovalutato dal nostro presidente è stato ed è uno degli elementi che avrebbero dovuto spingerlo a cedere il passo, lasciando quella poltrona a soggetti con una vista, magari più acuta della sua.

Altro punto, questa volta estratto direttamente dal suo ultimo sforzo editoriale, è quello inerente gli adempimenti antiriciclaggio (a tal proposito non so perché mi viene in mente una trasmissione televisiva “REPORT”). Il tema è inserito dagli autori nella più ampia riflessione in merito alle semplificazioni burocratiche delle quali l’Italia ha bisogno, ma che sono state fatte in maniera inefficace caratterizzata dall’apparenza e da un rapporto autoritario tra Stato e contribuenti/cittadini. Ora, partendo da premesse e spunti condivisibili, gli autori hanno sottolineato la complessità degli oneri posti in carico ai professionisti che sono obbligati a segnalare le operazioni sospette dei loro clienti. Bene, davvero!! Ma se è stato necessario scrivere un libro su questa faccenda, allora mi chiedo, dov’è stato in questi anni, il presidente? E’ facile uscirsene ora, elargendo consigli, a cose (mal)fatte, che risultano pressoché utili solo a riempire pagine di carta stampata.

Sostituire la forma con la sostanza. È questo il cardine dei punti per migliorare il Paese sciorinati dal nostro presidente e dal co-autore. Loro lo dicono al Legislatore, noi invece rispediamo tutto al mittente. La base è stanca di vedervi apparire e comparire. Ciò che vogliamo non sono consigli campati in aria. Noi, oggi, pretendiamo gente nuova, capace di mettersi questa categoria sulle spalle e traghettarla verso il futuro, quello sì migliore! Non accettiamo più d’esser considerati, noi dottori commercialisti ed esperti contabili, una merce di scambio da personaggi che dopo averci calpestati, non hanno neanche il coraggio di accettare le proprie quotidiane sconfitte.

AZZERIAMO TUTTO
! E’ già da un po’ che lo ripeto. TUTTI A CASA, NESSUNO ESCLUSO. Non possiamo più assistere inermi a denunce e controdenunce, lo spettacolo è, prendetene atto, squallido per tutta la categoria. Superiamo lo stallo attuale e proiettiamoci verso il domani, liberandoci di pesi apatici e inattivi per i quali, a parte il proprio personale tornaconto, nulla ha reale importanza.

Per concludere, posso ben comprendere l’astio di molti nei miei confronti, dovuto sicuramente alle mie quotidiane riflessioni su come si stia lentamente sgretolando la categoria, ciononostante non intendo arrendermi perché, come affermava Galileo, “meglio è una piccola verità, che una grande bugia”.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy