La decisione di accettare un incarico di revisione legale è subordinata allo svolgimento di attività e procedure che consistono nella valutazione sia di fattori interni, riferibili al Revisore Legale e alla sua organizzazione, che di fattori esterni, riferiti al potenziale della società da revisionare.
Relativamente ai fattori interni, la prima valutazione, se vogliamo la più complicata, riguarda proprio l’indipendenza e l’assenza di conflitti di interesse da parte del Revisore legale in quanto il mancato requisito d’indipendenza pervaderebbe l’intero incarico di revisione.
A tal proposito è indispensabile che il Revisore Legale si doti di adeguate procedure per il monitoraggio dell’esistenza e del mantenimento dell’indipendenza.
Il Revisore Legale deve anche prendere in considerazione le proprie capacità per svolgere l’incarico rispettando gli standard qualitativi richiesti. In particolare bisogna garantire la propria professionalità e quella dei propri collaboratori, le risorse di tempo e l’organizzazione strutturale del proprio studio in maniera tale da garantire la propria adeguatezza allo svolgimento dell’incarico. Risulta utile sottolineare l’importanza dell’analisi delle proprie risorse e competenze che sono fondamentali per consentire al Revisore Legale di stabilire, con criteri oggettivi, se possiede le capacità di svolgere l’incarico ricevuto nel rispetto dei principi di revisione e delle norme di legge e/o regolamenti.
L’esistenza dei requisiti interni deve essere oggetto di attenta valutazione da parte del Revisore Legale sia prima dell’accettazione dell’incarico che successivamente nell’intero corso del mandato professionale e deve essere soddisfatta in maniera assoluta.
Un’adeguata conoscenza della società da revisionare serve al Revisore Legale per poter valutare l’adeguatezza delle sue conoscenze tecnico-giuridiche e della sua struttura organizzativa, per stimare l’impegno, i tempi e le risorse necessarie per svolgere l’incarico prospettato. È opportuno e necessario che il Revisore Legale conosca, in particolare (a titolo esemplificativo ma non esaustivo) il mercato in cui opera la società che vuole conferire l’incarico, il suo sistema di governance, la qualità del controllo interno, la presenza di eventuali rapporti con parti correlate, la tipologia di operazioni commerciali effettuate, la situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società, la redditività dell’attività e la competitività aziendale e tutto quant’altro ritenuto necessario per approfondire la conoscenza del potenziale cliente. Ovviamente assumono anche particolare rilevanza le dovute informazioni acquisite dai precedenti revisori e le precedenti relazioni di revisione emesse dagli stessi.
Per quanto riguarda i fattori esterni il revisore legale deve valutare la rischiosità della società da revisionare nonché l’integrità della direzione e dei responsabili delle attività di governante.
Tra le attività preliminari all’accettazione di un incarico di revisione è anche indispensabile che il revisore legale acquisisca una sufficiente conoscenza dell’attività o delle attività svolte dal cliente in modo da poter comprendere e valutare gli eventi, le transazioni, le procedure ed eventuali altri fattori che potrebbero influenzare in maniera significativa l’informativa finanziaria oggetto dell’incarico di revisione legale.
Altro indicatore di rischio da valutare, sempre preliminarmente all’accettazione ed al mantenimento dell’incarico, è l’integrità del cliente.
Non bisogna inoltre trascurare la valutazione della reputazione del cliente e della sua direzione aziendale, consultando banche dati e/o assumendo informazioni atte a verificare l’eventuale esistenza di negatività.
Nella valutazione dell’integrità degli amministratori e della direzione è opportuno verificare anche i compensi ad essi elargiti dalla società che, se non adeguatamente proporzionati, potrebbero essere sintomatici di comportamenti non etici anche in altre aree riguardanti la gestione aziendale.
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