6 ottobre 2021

Controllo sulle attività immateriali postate in bilancio

Autore: Daniele Sirianni e Alfonso Falace
La verifica dell’area di bilancio riguardante le immobilizzazioni immateriali presenta numerose difficoltà e particolarità e, per questo, è richiesto al revisore legale un approccio sistematico basato su efficaci procedure di revisione.

A tal fine il revisore legale sarà tenuto alla seguente disamina:
  1. verifica dell’appropriata iscrizione in bilancio;
  2. verifica della corretta valutazione;
  3. corretta esposizione in bilancio;
  4. accertamento dei diritti ed obblighi.

Il revisore Legale deve necessariamente verificare che, un’attività immateriale prima di essere iscritta in bilancio, come tale, deve soddisfare le seguenti condizioni:
  1. deve essere in grado di generare dei benefici economici futuri;
  2. deve essere possibile determinare il costo dell’attività in modo attendibile.

Dovrà inoltre verificare:
  • da cosa è costituito il costo di acquisto dell’attività immateriale iscritta in bilancio; quindi, dovrà verificare il prezzo di acquisto e nello stesso tempo deve accertarsi dei costi accessori, per esempio imposte su acquisti non recuperabili e/o in generale da tutti quei costi che sono stati sostenuti per predisporre il bene al previsto utilizzo;
  • che i predetti costi, prima della loro capitalizzazione, siano stati decurtati dagli eventuali sconti commerciali e/o abbuoni;
  • che nel valore di bilancio di un’attività immateriale non siano inclusi, ad esempio: le spese generali e indirette, i costi sostenuti per il lancio di un nuovo prodotto e i costi affrontati per poter inserirsi in un nuovo segmento di mercato;
  • se il costo dell’attività immateriale sia generato internamente da tutti quei costi direttamente attribuibili, allo stesso, e che siano necessari al fine di creare, produrre e preparare l’attività per l’uso che ne ha stabilito il management della società;
  • che le spese di ricerca non siano capitalizzate, ma che vengano rilevate come costo nell’esercizio in cui sono state sostenute;
  • che non siano state iscritte in bilancio attività immateriali per costi sostenuti per pubblicità e attività promozionali, oltre alle spese per la formazione dei dipendenti.

Concludiamo chiarendo che quando si parla di beni immateriali, è doveroso effettuare una precisazione, in quanto i “beni immateriali” entrano a far parte del patrimonio dell’azienda attraverso l’acquisto sul mercato o tramite la produzione interna di un bene o un diritto (es. marchi e brevetti). Va inoltre chiarito che gli “oneri pluriennali”, non sono collegati all’acquisizione di beni o diritti, ma in presenza di determinati requisiti sono considerabili immobilizzazioni immateriali (es. spese per ricerca e sviluppo).
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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