Una delle più importanti attività, che deve svolgere il revisore legale, è quella di acquisire ogni elemento ed informazione necessari ed utili per esprimere il proprio giudizio se il bilancio sia redatto, in tutti i suoi aspetti significativi, in conformità al quadro normativo di riferimento.
Pertanto, l’attività di controllo legale si sostanzia, in particolare, nella raccolta di tutti gli elementi probatori volti a verificare che il bilancio nel suo complesso non contenga errori significativi.
Il revisore legale, quindi, dovrà necessariamente effettuare una serie di verifiche finalizzate ad acquisire quegli elementi necessari per poter esprimere un giudizio professionale sul bilancio di esercizio; tale giudizio costituirà il contenuto della relazione richiamata dall’art.2409-ter del c.c.
I lavori da svolgere durante l’attività di revisione legale dovranno essere opportunamente programmati nel rispetto dei Principi di Revisione, definendo nella fase di
interim, periodo antecedente la chiusura dell’esercizio (oltre naturalmente alle verifiche trimestrali), le attività di controllo necessarie alla quantificazione del
rischio di revisione, attività, tra l’altro, propedeutiche all’applicazione delle
procedure di validità che si applicheranno invece nella fase di
final, inquadrabile temporalmente nel periodo successivo alla chiusura dell’esercizio ma comunque prima dell’approvazione del bilancio da parte nell’assemblea dei soci.
Da sottolineare che nella fase di pianificazione del lavoro si dovranno raccogliere tutta una serie di informazioni riguardanti:
- l’efficienza e l’efficacia del sistema di controllo interno dell’azienda;
- l’attività svolta dall’azienda revisionata (v/ Principio di revisione 315).
Una buona conoscenza dell’azienda e anche del contesto ambientale nel quale essa opera consente, al revisore legale, di comprendere, identificare e prefigurare eventi, nonché l’approfondimento di eventuali transazioni, procedure gestionali, amministrative e contabili; cioè tutti quei fattori che esercitano una rilevante influenza sulle aree di intervento nelle quali si esplicano, nella fase di
final, le procedure di validità.
Dalla raccolta di tali informazioni, scaturiscono i programmi di revisione che si applicheranno nella fase di
finalalle principali poste attive e passive del bilancio di esercizio.
Il revisore legale, quindi, nel lavoro iniziale si baserà particolarmente sulla preliminare ricognizione di tutti quei fattori dai quali potrebbero sorgere rischi attuati dal sistema aziendale oppure da comportamenti che potrebbero tradursi in inadempimenti rispetto alle norme giuridiche e/o regolamentari.
Tale lavoro ricognitivo permetterà quindi di poter meglio qualificare il rischio di revisione, opportunamente articolato in rischio intrinseco, rischio di controllo e rischio di individuazione. In sostanza si tratta: della programmazione della natura, dell’estensione e dei tempi di realizzazione delle più opportune procedure di validità svolte nella fase di
final.
In conclusione, come già accennato, la
quantificazione del rischio di revisione passa attraverso l’individuazione
dell’efficienza e dell’efficacia del sistema di controllo interno, dove per efficienza si intende una corretta strutturazione del sistema mentre per efficacia si intende una corretta applicazione e funzionamento dello stesso.
Se parliamo di revisione legale in
piccole e medie imprese, che, per loro natura,
non hanno un vero e proprio sistema di controllo interno, il revisore legale
non dovrà comunque sottrarsi dalla quantificazione del rischio di revisione, ponendo pertanto maggiore attenzione sull’analisi e verifica delle procedure aziendali adottate nello svolgimento delle attività. Nelle piccole e medie imprese una buna analisi delle procedure aziendali consentirà l’apprezzamento dell’architettura di un sistema semplificato di controllo interno aziendale e di
valutarne preliminarmente l’affidabilità nell’ambito del controllo legale dei conti.