Il controllo di qualità del revisore negli enti del terzo settore è un tema di cruciale importanza per garantire la trasparenza e la corretta gestione economica dei fondi pubblici destinati a questi enti.
Gli enti del terzo settore, come ad esempio le organizzazioni non governative (ONG), le associazioni, i comitati di volontariato e le fondazioni, sono soggetti che collaborano in campo sociale, culturale e ambientale e che sostengono valori di solidarietà e di partecipazione attiva dei cittadini. La revisione contabile degli enti del terzo settore ha caratteristiche particolari che richiedono specifiche competenze e attenzioni nel controllo di qualità.
Ad esempio, questi soggetti svolgono attività che richiedono l'impiego di fondi pubblici o privati e che quindi richiedono particolare attenzione alla corretta gestione economica degli stessi. Inoltre, tali enti sono spesso soggetti a specifiche normative di riferimento che regolamentano la gestione delle risorse e il loro utilizzo.
Il ruolo del revisore in questo contesto è quello di controllare la conformità delle attività svolte alle norme e alle leggi applicabili, verificando che le risorse siano impiegate in modo corretto e documentando tale attività in modo dettagliato. Il controllo di qualità prevede l'esame della documentazione del revisore, tra cui le carte di lavoro, la valutazione dei rischi, la documentazione degli elementi dimostrativi, la pianificazione e la supervisione dei lavori di revisione. Inoltre, è prevista anche la valutazione della qualità del lavoro di revisione e delle conclusioni raggiunte.
Il controllo deve essere effettuato tramite uno specifico schema e deve prevedere l'elaborazione di un rapporto scritto che contenga le valutazioni effettuate e i relativi invii. In questo modo, il controllo di qualità rappresenta un meccanismo indispensabile per garantire la corretta gestione dei fondi e la trasparenza delle attività degli enti del terzo settore.
Il controllo di qualità negli enti del terzo settore da parte del revisore deve seguire alcuni passaggi fondamentali:
- Valutazione preliminare dei documenti dell'ente: il revisore deve acquisire una conoscenza approfondita dell'ente e del lavoro svolto in passato, valutando i documenti contabili e il bilancio.
- Analisi delle procedure contabili: il revisore deve verificare se le procedure contabili adottate dall'ente sono corrette ed efficaci, valutando la qualità della documentazione contabile e la congruità dei riconoscimenti e delle valutazioni.
- Verifica della conformità alle normative contabili: il revisore deve valutare se i documenti contabili rispettano le normative contabili vigenti, verificando in particolare la corretta applicazione dei principi contabili di base.
- Identificazione dei rischi: il revisore deve individuare i rischi potenziali per l'ente e per il lavoro del revisore stesso, ad esempio deve individuare le principali aree di rischio che potrebbero influenzare la veridicità e l'affidabilità dei documenti contabili e delle informazioni fornite dall'ente.
- Valutazione della trasparenza: il revisore deve verificare se l'ente ha fornito informazioni trasparenti e complete in relazione alle attività svolte e ai risultati ottenuti.
- Conclusione sulla qualità del lavoro: il revisore deve esprimere un giudizio sul lavoro svolto, comunicando all'ente ciò che ha funzionato e cosa deve essere migliorato.
Una volta che il revisore ha completato l'analisi del controllo di qualità dell'ente del terzo settore, deve quindi formulare un giudizio finale che si basa sulla valutazione generale delle attività svolte dall'ente e sullo stato della documentazione contabile.
In generale, il giudizio sulla qualità del lavoro dell'ente deve essere redatto in modo chiaro e preciso, in maniera tale da fornire le informazioni necessarie per l'adozione di appropriate decisioni di gestione indicando eventuali aree in cui possono essere necessari interventi di miglioramento o adeguamenti a norme e regolamentazioni.
Il revisore ha un ruolo fondamentale nella realizzazione del controllo di qualità del proprio lavoro, dal momento che è tenuto a adottare le migliori pratiche sulla base dei principi di revisione e delle norme tecniche e deontologiche della professione. Il revisore deve fornire documentazione adeguata all’esecuzione delle verifiche e prestare particolare attenzione alla selezione e alla formazione dei membri del proprio team, affinché siano in grado di eseguire le procedure di revisione in modo accurato. Inoltre, il revisore deve garantire la piena indipendenza nella revisione dell'ente del terzo settore e nel controllo di qualità della propria attività. Il revisore deve collaborare con il responsabile del controllo di qualità esterno per garantire il rispetto delle procedure applicabili e la conformità alla normativa di riferimento.
E’ evidente come il ruolo del soggetto abilitato alla revisione sia attivo soprattutto nella collaborazione con gli organismi terzi per garantire la massima trasparenza e conformità alle norme previste. Infatti, il controllo di qualità è effettuato da organismi terzi, appositamente accreditati, che verificano le procedure utilizzate dal revisore e il rispetto delle norme e dei principi regolamentari applicabili.
Egli deve documentare in modo dettagliato tutte le fasi del lavoro di revisione e le relative procedure di controllo di qualità, comprese le carte di lavoro che devono essere conservate e messe a disposizione del responsabile del controllo di qualità.