10 gennaio 2024

La pianificazione della revisione e la natura della significatività nei bilanci aziendali

Autore: Redazione Fiscal Revisione
Con l'entrata in vigore del principio ISA Italia 320, aggiornato tramite la Determina del Ragioniere Generale dello Stato del 1° settembre 2022, la revisione contabile per i bilanci relativi ai periodi amministrativi iniziati a partire dal 1° gennaio 2022 ha subito una significativa evoluzione. Uno dei concetti centrali di questa revisione è la "significatività", noto come "materiality" nel contesto anglosassone. La significatività gioca un ruolo chiave in tutte le fasi dell'attività di revisione, influenzando le decisioni dei revisori e la valutazione degli errori e omissioni.

In prima approssimazione, la significatività è definita come la capacità di un errore, o un insieme di errori, di influenzare le decisioni economiche degli utilizzatori basate sul bilancio. Questa definizione riconosce che gli errori possono variare in natura ed entità, e quindi, il giudizio sulla significatività è influenzato da circostanze contingenti.

Il quadro normativo sull'informazione finanziaria stabilisce che gli errori sono considerati significativi se ragionevolmente si può attendere che influenzino le decisioni economiche degli utilizzatori basate sul bilancio. Questi giudizi sulla significatività tengono conto delle circostanze specifiche e sono influenzati dall'entità e dalla natura degli errori stessi.

La determinazione della significatività è una questione soggetta al giudizio professionale del revisore. Questo giudizio è influenzato dalla percezione del revisore delle esigenze di informativa finanziaria degli utilizzatori del bilancio. I revisori devono presumere che gli utilizzatori abbiano una conoscenza ragionevole delle attività aziendali, della contabilità e delle sfide intrinseche nelle quantificazioni basate su stime e valutazioni soggettive.

Il concetto di significatività guida il revisore lungo tutte le fasi del processo di revisione:
  1. Pianificazione: Durante la fase di pianificazione, il revisore usa il suo giudizio professionale per stabilire quali errori saranno considerati significativi. Questo giudizio aiuta a definire la natura, il timing e l'estensione delle procedure di valutazione del rischio.
  2. Esecuzione: La significatività continua a essere un fattore chiave durante l'esecuzione del lavoro di revisione. Il revisore identifica e valuta i rischi associati agli errori significativi e stabilisce le procedure di revisione necessarie.
  3. Valutazione degli Errori: Nel processo di valutazione degli errori, il revisore considera non solo l'entità ma anche la natura degli errori non corretti e le circostanze in cui si sono verificati. Questa valutazione influisce sulla formazione del giudizio espresso nella relazione di revisione.
La significatività non è definita come un valore puntuale, ma piuttosto come un intervallo di valori. Mentre la pianificazione della revisione stabilisce una soglia preliminare di significatività, il giudizio del revisore può portare a considerare errori al di sotto di questa soglia come significativi in determinate circostanze.

In base ai livelli di significatività calcolati, il revisore esclude dalla verifica le voci di importo inferiore a tali livelli. Questa pratica è essenziale per ottimizzare l'efficienza delle procedure di revisione e concentrare gli sforzi dove potrebbero influire maggiormente sul bilancio.

È fondamentale che il revisore lasci una traccia evidente nei documenti di lavoro dei criteri di selezione utilizzati per determinare i livelli di significatività. Inoltre, deve essere in grado di dimostrare agli ispettori interni ed esterni la coerenza tra i livelli di significatività calcolati e le verifiche effettivamente eseguite. Questo processo assicura la trasparenza e la tracciabilità delle decisioni del revisore e fornisce una base solida per la revisione del lavoro svolto.

In alcune situazioni, il revisore potrebbe decidere di sottoporre a verifica una voce di bilancio di importo inferiore al livello di significatività operativa e/o specifica. Tuttavia, questa decisione non deve essere presa alla leggera. Il revisore deve lasciare una documentazione adeguata nelle carte di lavoro che giustifichi le ragioni di questa scelta. In caso di revisione interna o esterna, il revisore deve essere in grado di spiegare e giustificare le motivazioni di questa deviazione dai livelli di significatività stabiliti.

Questa pratica consente al revisore di giustificare in modo valido il proprio approccio di revisione ai terzi interessati al bilancio. Senza la considerazione dei livelli di significatività operativa e/o specifica, il revisore potrebbe trovarsi nella difficile posizione di dover spiegare l'esecuzione di un volume eccessivo di verifiche di revisione, che potrebbero risultare superflue. Al contrario, utilizzando criteri ben definiti per determinare i livelli di significatività, il revisore dimostra di aver adottato un approccio rigoroso ed efficiente alla revisione contabile.

Il concetto di significatività è quindi fondamentale nella revisione contabile per i bilanci aziendali, guidando i revisori nelle fasi di pianificazione, esecuzione e valutazione degli errori. La sua applicazione richiede giudizio professionale e considerazione delle esigenze degli utilizzatori del bilancio. Mentre la significatività fornisce una soglia iniziale, il suo valore definitivo è determinato sulla base delle informazioni raccolte nel corso del processo di revisione. La revisione contabile è quindi un processo dinamico che tiene conto della complessità delle imprese e delle circostanze contingenti.
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