La revisione delle stime contabili, incluse le stime del fair value e della relativa informativa, sono disciplinate dal principio di revisione ISA Italia 540 da leggere congiuntamente al principio Internazionale ISA Italia 200 “Obiettivi generali del revisore indipendente e svolgimento della revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali”. Emerge da quest’ultimo come la finalità della revisione contabile sia quella di accrescere il livello di fiducia degli utilizzatori nel bilancio attraverso l’espressione del giudizio di conformità del revisore in riferimento alla redazione del bilancio e agli aspetti significativi dell’intero quadro normativo.
Il principio di revisione ISA Italia 540 è stato aggiornato il 3 agosto 2020 dalla Ragioneria Generale dello Stato e si occupa delle responsabilità del revisore per la valutazione delle stime contabili; se ne dovrà tenere conto quindi per le revisioni contabili dei bilanci relativi ai periodi che iniziano dal primo gennaio 2020 o successivamente. Le stime contabili sono valori monetari riferiti a classi di operazioni o saldi contabili rilevati nell’analisi del bilancio d’esercizio la cui determinazione è soggetta a incertezza nella stima. Sono stime contabili la valutazione di strumenti finanziari, l’obsolescenza delle rimanenze di magazzino, l’ammortamento di macchinari o immobili, gli accantonamenti su crediti per perdite attese, il fair value di attività o passività inclusa la determinazione dell’avviamento ecc.
Valutare le stime contabili è un lavoro per il revisore delicato e complesso poiché egli potrebbe trovarsi in condizioni di incertezza date dalla natura di una determinata stima contabile e dalla possibilità che un’asserzione contenga un errore significativo o altri fattori di rischio intrinseco. La mancanza di liquidità in un particolare mercato, tuttavia, potrebbe incidere sull’incertezza nella valutazione delle stime contabili poiché incide sulle condizioni economiche prevalenti in quel dato momento.
Le stime contabili variano in maniera considerevole nella loro natura e nella determinazione dei valori monetari in quanto non sono direttamente osservabili dando origine quindi a limiti per la loro valutazione. Risulta necessario per il revisore adottare e applicare un metodo valido affinché egli riesca ad acquisire elementi probativi sufficienti ed appropriati per valutare tali stime in riferimento al quadro normativo sull’informazione finanziaria applicabile, ovvero se contengano errori significativi. Ulteriore obiettivo del revisore è quello di ridurre il rischio di incertezza della stima e il rischio di revisione ad un livello accettabilmente basso valutando separatamente il rischio di controllo e il rischio intrinseco. Deve inoltre considerare se nella valutazione delle stime contabili incluse nel bilancio ci siano indicatori che potrebbero far pensare ad intromissioni da parte della direzione; infatti, la stima e il valore scelti dalla direzione devono essere puntuali e neutrali soprattutto nel momento di redazione delle informazioni solo così il revisore potrà essere preciso nella quantificazione. Sempre tenendo in considerazione l’ISA Italia 540, il revisore, per impostare il piano di revisione, deve valutare nello specifico i processi adottati dalla direzione, verificare il rischio di errori significativi per la determinazione delle stime contabili, deve effettuare un’analisi comparativa per analizzare le stime contabili dei periodi amministrativi precedenti, valutare se siano stati acquisiti elementi probativi sufficienti e se gli eventi successivi alla chiusura d’esercizio abbiano avuti impatti ed effetti sulle stime contabili.
Dopo aver redatto il piano, egli dovrà verificare se esistano carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile e comunicare ai responsabili dell’attività di governance il proprio giudizio in merito agli aspetti evidenziati adottati dall’impresa nella prassi contabile che riguardano le stime contabili e la relativa informativa. Tuttavia, nel rispetto dei principi di revisione internazionale ISA Italia 315 e 330, il revisore ha l’obbligo di documentare l’esercizio della sua professione con riguardo alle stime contabili evidenziando il lavoro svolto e le procedure di revisione seguite. Ulteriore obiettivo del revisore è quello di individuare i rischi di errori significativi a livello di bilancio e di asserzioni, siano essi generati da comportamenti non intenzionali o dovuti a frodi.
Tutto ciò deve avvenire attraverso la sua attività di controllo interno e di verifica delle stime contabili analizzando il contesto in cui opera l’impresa al fine di comprendere meglio i principali limiti critici che emergono dal bilancio stesso. Inoltre, il revisore deve stabilire se all’interno del team di revisione siano sufficienti le competenze e le conoscenze in possesso per svolgere la procedura di valutazione del rischio e per valutare gli elementi probativi acquisiti.
Qualora la stima del rischio di controllo sia bassa, il revisore dovrà acquisire ulteriori elementi probativi attraverso le procedure di validità e, se necessario, dovrà definire un intervallo di stima per valutare la congruità delle stime contabili. Gli elementi probativi rappresentano per il revisore informazioni necessarie per giungere alle conclusioni su cui egli basa il proprio giudizio e comprendono sia le informazioni acquisite da altre fonti che quelle contenute nelle registrazioni in bilancio.
Infine potrebbe accadere che il revisore non riesca ad identificare l’esistenza di un errore significativo nello svolgimento delle procedure applicate per svolgere il suo incarico, tale situazione viene definita come rischio di individuazione generando quindi un rischio di revisione.
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