La relazione di revisione rappresenta il documento più importante per il revisore poiché, mediante quest’ultima, egli attesta lo svolgimento di tutte le procedure di revisione applicate, l’acquisizione degli elementi probativi, l’identificazione e la valutazione di errori e dei rischi di revisione, la conformità con il quadro normativo del bilancio di riferimento e la formazione del giudizio finale in merito all’intera attività di revisione.
Il mese di marzo rappresenta per i revisori il periodo in cui si procede alle attività di revisione incentrate sulle procedure di “final” riferite ai bilanci al 31 dicembre 2021. Durante la fase finale del processo di revisione, il revisore si basa sull’intera documentazione messa a disposizione del cliente, concentrandosi sullo svolgimento delle procedure definite in sede di pianificazione del lavoro e sulla verifica della correttezza e della completezza dei rischi identificati durante la fase di revisione.
Risulta essere una fase fondamentale anche perché viene conclusa la procedura di circolarizzazione mediante l’analisi delle risposte pervenute dalle lettere di conferma a terzi e nei casi di mancata risposta lo svolgimento di procedure alternative.
Tuttavia, tra la chiusura e la presentazione del bilancio il revisore svolge le verifiche di sostanza analizzando nel dettaglio tutta la documentazione ottenuta da soggetti terzi. Emerge come siano fondamentali, in questa fase, le procedure svolte per l’individuazione di passività non registrate nel periodo di esame con riguardo alla voce debiti verso fornitori.
Tra le principali criticità che caratterizzano la revisione dei bilanci 2021 rientrano gli impatti derivanti dall’emergenza pandemica da covid-19; la revisione deve tener conto della pandemia che ha colpito in maniera negativa grandi e piccole imprese, costringendo alla chiusura delle attività commerciali e produttive, situazione che già era stata evidenziata per i bilanci riferiti all’esercizio precedente.
In particolare, le nuove disposizioni normative impongono al sindaco-revisore di verificare l’esistenza di eventi che possono far emergere dubbi riguardanti la capacità della società a mantenere la continuità aziendale. Recentemente è tornato sul tema il documento redatto dall’ESMA (Public Statement - European common enforcement priorities for 2021 annual financial reports) in cui sono riportati gli impatti del Covid-19 nelle aree prioritarie per il bilancio 2019.
Potrebbe accadere che il revisore rilevi la problematica del going concern solo a consuntivo e quindi una situazione di rischiosità per la continuità aziendale che egli non aveva individuato in sede di pianificazione e che quindi si troverà ad affrontare nella procedura finale di revisione. Non solo, potrebbe ritrovarsi di fronte al rischio di impairment e ritrovare in bilancio attività iscritte ad un valore superiore a quello effettivamente recuperabile soprattutto nel caso della recuperabilità delle immobilizzazioni iscritte in bilancio. Ancora, elemento di criticità sono la recuperabilità delle imposte differite attive iscritte talvolta a fronte delle perdite pregresse, la recuperabilità dei crediti con riferimento all’adeguatezza dei fondi svalutazione crediti iscritti in bilancio e infine, elemento critico potrebbe essere il rischio di copertura di magazzino poiché l’azienda con una rotazione di magazzino bassa è orientata in misura crescente al rischio di obsolescenza.
Inoltre, con riferimento ai bilanci 2021, il revisore deve verificare la corretta rilevazione di tutti i supporti che le aziende hanno ricevuto dallo Stato in questo periodo sotto forma di contributi a fondo perduto poiché questi sono diretti a bilanciare costi particolari e non ricorrenti sostenuti dalle imprese per compensare la riduzione dei volumi di fatturato.
Risulta quindi fondamentale individuare i finanziamenti agevolati e garantiti in termini di tasso di interesse oppure forme più comuni e classiche di contribuzione per supportare e incentivare investimenti in immobilizzazioni materiali o attività di ricerca; il revisore dovrà individuare la corretta funzione della loro natura e analizzare nello specifico i contributi in conto capitale, in conto interessi o in conto esercizio nel rispetto dei principi contabili nazionali.
Altra criticità che si riflette sui bilanci riferiti al 31 dicembre 2021 è la sospensione degli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e immateriali fino al 100%, possibilità riconfermata con la legge di Bilancio 2022. Si evidenzia come questa possibilità sia però applicabile alle sole imprese che ne abbiano già usufruito nel precedente esercizio sospendendo quindi gli ammortamenti integralmente; sono quindi escluse le imprese che nel 2020 hanno rilevato gli ammortamenti in misura ridotta o piena.
Infine, l’opzione di mantenere al costo i titoli iscritti nel circolante non è stata prorogata, consentita nel 2018 e poi estesa fino al 2020, per cui il revisore, laddove il costo iscritto in bilancio risulti superiore al valore di mercato, dovrà accertarsi che venga rilevata l’opportuna svalutazione nel conto economico 2021.
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