Verificare e valutare le rimanenze di magazzino è da sempre l’attività che più mette a rischio il bilancio di un’azienda poiché esse impattano in modo significativo sull’attivo dello stato patrimoniale essendo elemento fondamentale di stima nella valutazione del rating e della marginalità aziendale. Il ruolo dei revisori, in vista della chiusura dell’esercizio di riferimento, è quello di accertare e valutare le rimanenze finali di magazzino così da riuscire ad esprimere un giudizio sulla redazione del bilancio in conformità al quadro normativo di riferimento. Affinché il revisore contabile ottenga una ragionevole sicurezza in riferimento al fatto che il bilancio non contenga errori significativi, egli deve acquisire ogni tipo di elemento probativo ritenuto necessario e deve svolgere delle specifiche procedure in risposta ai rischi identificati. Secondo gli ISA Italia 315- A132 e ISA 330, la valutazione del rischio determina la natura, la tempistica e l’estensione delle procedure di revisione conseguenti da svolgere. Tra le procedure di revisione rientrano le procedure di conformità e le procedure di validità e differenziano tra loro in base alla finalità; la prima viene utilizzata per valutare l’efficacia dei controlli interni con il fine di prevenire e correggere gli errori significativi che emergono dal bilancio d’esercizio. Attraverso le procedure di validità invece vengono individuati errori significativi e tra esse rientrano le verifiche al dettaglio e le procedure di analisi comparativa. Il revisore, per ciascuna classe di operazioni, deve quindi definire e svolgere procedure di validità e può stabilire se svolgere esclusivamente procedure di analisi comparativa per ridurre il rischio di revisione ad un basso livello oppure scegliere se siano appropriate solo verifiche al dettaglio. Per acquisire elementi probativi validi sull’efficacia operativa dei controlli, invece, il revisore ricorre alle procedure di conformità se le procedure di validità non possano fornire da sole prove sufficienti per la valutazione di rischi e di errori significativi. Per poter esprimere un giudizio sulle rimanenze di magazzino il revisore dovrà inoltre identificare gli obiettivi quali esistenza fisica del magazzino, completezza di tutti i prodotti e le merci correttamente registrati all’interno dell’azienda, corretta esposizione in bilancio e corretta classificazione dei conti anche in nota integrativa, riuscendo così a scegliere la procedura migliore per l’attività di revisione in relazione al sistema di controllo interno.
Cosa succede se le rimanenze nell’ambito del bilancio risultano essere significative? - Il revisore, in questo caso, dovrà acquisire elementi sufficienti che provino l’esistenza delle rimanenze di magazzino e la loro condizione procedendo quindi con la mera conta fisica delle rimanenze; egli dovrà anche svolgere le procedure di revisione analizzando nel dettaglio le registrazioni finali dell’inventario per stabilire se effettivamente le rimanenze riflettano correttamente i risultati effettivi della conta precedentemente effettuata. Con riferimento all’ISA 501 qualora il revisore non possa garantire la propria presenza fisica per la conta fisica delle rimanenze a causa di impreviste circostanze, egli dovrà effettuare una verifica di tale conta ad una data alternativa e svolgere procedure di revisione sulle restanti operazioni intercorse. Se invece la presenza alla conta non sia fattibile, egli deve svolgere procedure alternative per acquisire elementi probativi sufficienti e appropriati e verificarne quindi l’effettiva esistenza in bilancio; in alternativa il revisore potrà esprimere un giudizio con modifica nella relazione di revisione in conformità all’ISA Italia 705. Infine se le rimanenze fossero detenute presso soggetti terzi il revisore dovrà richiedere conferma al soggetto terzo in merito alle condizioni e alla quantità delle rimanenze di magazzino detenute per conto dell’impresa oppure potrà svolgere altre procedure di revisione appropriate alle circostanze optando anche per un’ispezione diretta.
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