15 settembre 2021

Lo scetticismo professionale

Autore: Daniele Sirianni e Alfonso Falace
Quando si va a pianificare e svolgere una attività di revisione legale si deve procedere all’acquisizione di tutti gli elementi probativi utili e necessari ad esprimere il proprio giudizio. Pertanto, a tal fine, sarà estremamente necessario che il revisore legale utilizzi il proprio “scetticismo professionale”.

Se si volesse dare una chiara interpretazione a “scetticismo professionale” si potrebbe dire che si tratta di un atteggiamento dubitativo ed una critica valutazione nell’acquisizione degli elementi probativi.

Infatti, lo “scetticismo professionale” è uno degli aspetti cardine nella pianificazione della revisione legale al fine di svolgere il proprio incarico, tenendo nella dovuta considerazione il fatto che si possono presentare fatti e circostanze tali da causare errori significativi nella redazione del bilancio. In sostanza una approfondita interrogazione, da parte del professionista, sull’attendibilità di quanto acquisito: elementi probativi, documenti e risposte dalla direzione e dai responsabili di governance.

Ciò detto, è opportuno sottolineare che l’esercizio dello scetticismo professionale deve essere costantemente applicato nel corso di tutta l’attività di revisione legale e, in particolare, durante la revisione di quelle voci del bilancio che per loro natura sono maggiormente soggette alle stime fornite dalla governance e/o direzione. In particolare, giusto per fare qualche esempio, rimanenze di magazzino, riduzione di valore di attività, accantonamenti, flussi di cassa futuri, capacità dell’impresa di continuare come entità in funzionamento ecc.

Il revisore legale non smetterà in alcun modo di mantenere un continuo atteggiamento dubitativo nei confronti degli amministratori in modo tale da poter considerare attentamente la ragionevolezza delle loro risposte e verificarne, attraverso apposite indagini e controprove, la validità delle informazioni da loro ottenute.

Il revisore legale non dovrà mai ritenersi soddisfatto da elementi probativi che non siano persuasivi sulla base della semplice convinzione che la direzione/governance sia onesta e si comporti con integrità. Inoltre, se dovesse ritenere che uno o più documenti non siano attendibili o autentici dovrà necessariamente fare approfondimenti e specifiche indagini.

Il principio ISA 200, al paragrafo 15, afferma che il revisore legale dovrà necessariamente prestare attenzione agli elementi probativi acquisiti in contraddizione tra di loro, alle informazioni che mettano in discussione l’attendibilità dei documenti ed alle risposte ottenute, nonché alle condizioni che potrebbero segnalare possibili frodi ed alle circostanze che indichino la necessità di ulteriori procedure di revisione rispetto a quelle richieste dai principi.
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