29 settembre 2021

Revisione legale: Covid e rischio frodi

Autore: Daniele Sirianni e Alfonso Falace
Il periodo pandemico che stiamo attraversando espone il Revisore Legale a maggiori responsabilità, a causa dell’aumento di frodi, obbligandolo, di conseguenza, ad aumentare il proprio lavoro, già di per sé molo impegnativo.

Il lungo periodo di COVID potrebbe portare all’insorgenza di diverse cause di frodi, come:
  • cali di fatturato e chiusure con grossi impatti sia sulle situazioni finanziarie che sui risultati economici;
  • pressione da parte degli istituti finanziari sul rientro finanziamenti;
  • accesso ai vari ristori varati dal governo con possibili manomissioni delle informazioni alla base dei requisiti e/o false attestazioni;
  • accesso alle agevolazioni fiscali con possibile non spettanza o non ammissibilità;
  • possibili forzature e/o omissioni riguardo la continuità aziendale;
  • possibili alterazioni di poste di bilancio e di scritture contabili;
  • inventari delle rimanenze non corrispondenti alla realtà;
  • quant’altro facilmente giustificabile con problematiche legate al Covid.

Pertanto il revisore legale, nella pianificazione ed esecuzione della revisione, deve considerare l’elevato rischio che il bilancio contenga errori significativi dovuti a frodi.

Come già sappiamo gli errori in bilancio possono derivare da frodi e/o da comportamenti non intenzionali.
Di conseguenza, quello che distingue le due predette categorie di errori è l’intenzionalità o meno dell’atto che produce un errore in bilancio.

Il revisore legale ha il compito di individuare se l’errore scaturisce da un evento non intenzionale oppure chi lo commette, lo pone in essere in modo doloso (quindi frode), al fine di ottenere un vantaggio illecito o ingiusto.

Gli atti predetti possono essere compiuti sia dai responsabili dell’attività di governance, sia da uno o più componenti della direzione amministrativa, sia dal personale dipendente che da terzi.

La frode assume diversa definizione, a seconda di chi viene realizzata. Infatti, se è posta in essere da uno o più membri della direzione o dai responsabili delle attività di governance viene definita “frode della direzione”; se invece la frode è perpetrata dal personale dipendente è detta “frode del personale”.

Ovviamente non sarà il revisore legale a determinare la frode dal punto di vista legale (il c.p. considera frode il fatto di “procurarsi intenzionalmente un guadagno attraverso l’inganno”), egli valuterà la frode soltanto dal punto di vista sostanziale. Inoltre, il revisore legale dovrà anche prestare attenzione ai sintomi di frode, o meglio a quei segnali che potrebbero portare a compiere una frode in virtù di eventuali carenze nel sistema di controllo.

Altro compito del revisore legale sarà anche quello di informarsi sulle attività relative alla revisione interna e quella degli Organismi di Vigilanza, che ai sensi del d.lgs. 231/2001 sono gli organi deputati a valutare l’ipotesi di eventuali reati verificabili in azienda.

Se entriamo un po' nel dettaglio degli errori per frodi rilevanti per il revisore legale possiamo individuare due tipi di errori in particolare:
  1. quelli relativi alle manipolazioni di informazioni economico-finanziarie;
  2. quelli per appropriazione indebita di beni o attività dell’impresa.

Le manipolazioni di informazioni economico-finanziarie comportano errori intenzionali, inclusa l’omissione in bilancio di importi o di una adeguata informativa. In questo caso lo scopo della proprietà, del management o degli impiegati, è quello di ingannare gli utilizzatori e gli analisti del bilancio. Al riguardo possono essere esempi:
  • manipolazioni, falsificazioni, contraffazioni, alterazioni di scritture contabili o di documenti sulla base dei quali si redige il bilancio;
  • rappresentazioni fuorvianti o omissioni intenzionali, di fatti, operazioni e/o informazioni significative, all’interno dei bilanci;
  • applicazioni intenzionalmente errati, alle poste di bilancio, dei principi contabili.

La falsa informativa economico-finanziaria molte volte comporta la forzatura di controlli da parte della direzione aziendale. Scritture contabili fittizie, l’omessa/anticipata/ritardata rilevazione di fatti in bilancio, l’occultamento di fatti di gestione sono solo alcuni degli esempi di falsa informativa della direzione.

La seconda categoria di errori per frodi rilevanti, per il revisore legale, è l’appropriazione illecita di beni e/o attività dell’impresa. In realtà parliamo della sottrazione di beni dell’impresa, molte volte commessa da impiegati e raramente anche dalla direzione.

Normalmente i casi più frequenti di appropriazione illecita avvengono attraverso:
  • la distrazione di incassi a proprio favore;
  • il furto di beni materiali;
  • il furto di proprietà intellettuali;
  • pagamenti di beni o servizi non ricevuti (per esempio, pagamenti a fornitori inesistenti, tangenti, e quant’altro);
  • l’utilizzo di beni e/o attività d’impresa per finalità personali (uso di auto aziendale e/o attrezzature e macchinari per fini propri).

Per dissimulare la sottrazione dei predetti beni e/o attività, l’appropriazione indebita è spesso accompagnata da false o fuorvianti registrazioni contabili o documentazione.

Ciò detto, il revisore legale, nel condurre le analisi di valutazione del rischio e capire i motivi per cui si commettono frodi, dovrà necessariamente considerare l’esistenza di tre condizioni che molto spesso conducono agli indizi:
  • pressione: incentivo o pressione per commetterla;
  • opportunità: percezione di un’occasione per perpetrarla;
  • razionalità: possibilità di compierla e giustificarla.

Si ritiene opportuno evidenziare che il periodo pandemico in corso, i veloci cambiamenti ambientali, la globalizzazione, l’evoluzione tecnologica, la diffusione di internet e la velocità nello scambio di informazioni creano maggiori opportunità nel creare le condizioni atte a commettere le frodi.

Mai come in questo caso è “meglio prevenire che curare”. Con la prevenzione si riducono notevolmente le occasioni di porre in essere comportamenti fraudolenti e si inducono i vari soggetti agenti ad un atteggiamento dissuadente.

Concludiamo dicendo che sul piano delle responsabilità, che riguardano il revisore legale, nell’ambito delle frodi va rilevato, in primo luogo, che assume un ruolo fondamentale lo scetticismo professionale che diventa uno degli aspetti più importanti per pianificare e svolgere l’incarico evitando la possibilità di errori significativi dovuti a frodi. Il revisore legale, quindi, nell’espletamento del suo incarico adotterà un approccio altamente dubitativo e una valutazione rigorosamente critica degli elementi probativi acquisiti.

Quindi l’applicazione scrupolosa dei principi di revisione e l’adozione di metodologie professionali rigorose, eviterà o, quantomeno, ridurrà al revisore legale, il rischio di gravose responsabilità.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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