6 marzo 2024

Classificazione dedicata alle aziende agrituristiche

Scala da 1 a 5 simile a quella delle stelle per gli hotel

Autore: Cinzia De Stefanis
Domanda -Con il decreto 13 febbraio 2013 del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 5 marzo 2013, n. 54) è stata adottata la classificazione delle strutture agrituristiche. Si chiede di sapere quante sono le categorie di classificazione dedicate alle aziende agrituristiche.

Risposta -Con il decreto 13 febbraio 2013 del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali è stata adottata la classificazione delle strutture con una scala da 1 a 5 simile a quella delle stelle per gli hotel. La Regione deve scegliere tra autocertificazione dell’agriturismo o valutazione fatta dalle autorità competenti. Con questo decreto è stata introdotta in Italia per gli agriturismi una classificazione del livello della struttura in base a comfort e servizi forniti alla propria clientela: un po’ come avviene con le stelle degli alberghi, sostituite in questo caso dal simboletto del sole. Nella Gazzetta Ufficiale del 12 giugno 2014, n. 134 è stato pubblicato il decreto 3 giugno 2014, recante “Modalità di applicazione del Marchio nazionale dell’agriturismo e istituzione del repertorio nazionale dell’agriturismo.

La classificazione delle aziende agrituristiche deve, come già avviene per la classificazione degli alberghi, dare al pubblico una “idea complessiva di massima” del livello di comfort (comodità dell’accoglienza), varietà di servizi (animazione dell’accoglienza) e qualità del contesto ambientale (natura, paesaggio, tranquillità) che ciascuna azienda è in grado di offrire, attraverso l’attribuzione di categorie, espresse da un numero variabile di simboli riportati in successione.

Per una facile leggibilità da parte del pubblico, occorre che la classificazione delle aziende agrituristiche sia il più possibile paragonabile alla classificazione degli alberghi e dei campeggi: non necessariamente nella scelta dei requisiti, ma piuttosto nel fare in modo che i requisiti scelti rispondano efficacemente alla composizione della “soddisfazione” dell’ospite “normale”.

Si ritiene, pertanto, che le categorie di classificazione debbano essere cinque, come avviene per le altre strutture ricettive e che, per necessaria immediata identificazione del settore agrituristico, il simbolo che esprime le categorie debba essere diverso dalle stelle, utilizzate per le altre strutture ricettive.

I requisiti scelti per il sistema di classificazione delle aziende agrituristiche sono:
  • per quanto possibile, obiettivamente rilevabili da chiunque (titolare dell’azienda in caso di autodichiarazione, addetto ai sopralluoghi nel caso di valutazione “esterna”);
  • riconducibili a condizioni di contesto ambientale, comfort e servizi considerati “utili” dalla maggior parte dei potenziali utenti.
La classificazione si basa su “cosa” l’azienda offre, non su “come” lo offre. Si basa dunque su requisiti concretamente rilevabili; non può tenere conto dei comportamenti di gestione, che determinano la qualità dei servizi della categoria. Non sono dunque immediatamente noti all’ospite i requisiti (fattori strutturali, attrezzature accessorie, varietà di servizi, paesaggio, ecc.) in base ai quali la categoria stessa è stata attribuita. Incrociando la categoria di classificazione con l’informazione sui servizi offerti dall’azienda e sui prezzi, il pubblico potrà compiere la propria scelta con una ragionevole disponibilità di elementi significativi. Le norme (leggi e regolamenti regionali) stabiliscono le regole di base che occorre rispettare nella prestazione di ciascun servizio agrituristico. La classificazione, dando per assolto “a monte” il rispetto delle norme (categoria 1 -simbolo), tiene conto della “consistenza” complessiva dei servizi offerti, oppure, all’interno di ciascun servizio, delle variabili quantitative (obiettivamente rilevabili), che influiscono sulla soddisfazione dell’ospite.

Criteri per assegnazione numero di soli

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