Spetta al professionista che ha il conto cointestato con un familiare dimostrare quali operazioni si riferiscono a quest’ultimo. In caso contrario, l’Ufficio finanziario può ritenere che tutte le operazioni ineriscono all’imponibile, con conseguente rideterminazione induttiva dei ricavi.
In tema di IVA e d’imposte dirette, non è sufficiente una prova generica circa ipotetiche distinte causali dell’affluire di somme sui conti correnti, ma è necessario che il contribuente fornisca la prova analitica della riferibilità di ogni singola movimentazione alle operazioni già evidenziate nelle dichiarazioni oppure dell’estraneità delle stesse alla sua attività, con conseguente non rilevanza fiscale.
È quanto emerge dalla sentenza n. 9362/2015 della Sezione Tributaria della Cassazione, che ha respinto il ricorso proposto da un consulente contabile e fiscale raggiunto da un accertamento di maggior reddito.
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Autonomi. Cc cointestato con il familiare (95 kB)
Autonomi. Cc cointestato con il familiare - Giustizia & Sentenze N. 40-2015
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