In sede penale, le presunzioni tributarie hanno valore indiziario. Esse, pertanto, possono benissimo fondare il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, ai danni del contribuente indagato per il reato di dichiarazione infedele ex art. 4 D.Lgs. n. 74/2000, perché l’applicazione di una misura cautelare reale non richiede un compendio indiziario che si configuri come grave ex art. 273 C.p.p., ma la semplice esistenza del fumus del reato, ossia la mera probabilità di effettiva consumazione
dell'illecito. In altre parole, nella fase meramente cautelare deve accertarsi non la colpevolezza dell’imputato ma il semplice fumus del reato. È quanto si ricava dalla sentenza 6 maggio 2014 n. 18715 della Corte di Cassazione – Terza Seziona Penale.
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Dichiarazione infedele. Sequestro con presunzioni (95 kB)
Dichiarazione infedele. Sequestro con presunzioni - Giustizia & Sentenze N. 37-2014
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