Alla chiusura dell’esercizio i “valori contabili” dovranno essere trasformati in “valori di bilancio” per mezzo delle scritture di assestamento, ovvero:
- scritture di completamento: grazie alle quali si rilevano costi e ricavi di competenza dell’esercizio non ancora contabilizzati;
- scritture di integrazione: grazie alle quali si rilevano costi e ricavi di competenza dell’esercizio che non hanno avuto ancora la loro manifestazione finanziaria. Il principale esempio sono i ratei e le fatture da ricevere/da emettere;
- scritture di rettifica: grazie alle quali vengono rinviati i costi e ricavi che, seppur hanno avuto manifestazione finanziaria nell’esercizio, non sono di competenza dello stesso. I principali esempi sono i risconti e le rimanenze di magazzino;
- scritture di ammortamento: grazie alle quali i costi pluriennali concorrono alla formazione del reddito d’esercizio;
- scritture di accantonamento: grazie alle quali sono rilevati i fondi per la copertura di rischi e oneri.
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Bilancio. Scritture di assestamento 1^parte (152 kB)
Bilancio. Scritture di assestamento 1^parte - Fisco e Contabilità n. 45 - 2015
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