Quando il contribuente riceve la usuale “busta di colore verde” contenente la notifica dell’avvenuto accertamento per la attribuzione della classe e della rendita di un fabbricato, da quel momento decorrono i termini per presentare, se sarà necessario, il ricorso contro detto accertamento.
Vi sono due tipi di riclassamento: quello degli immobili non provvisti di rendita e quella di quelli che ne sono già provvisti.
Nel primo caso, cioè di primo classamento delle unità immobiliari, va ricordato che il D.M. 701/1994 ha introdotto una procedura (c.d. Docfa) per l'accertamento delle unità immobiliari, che consente al dichiarante, titolare di diritti reali sui beni, di proporre la rendita degli immobili stessi; la procedura ha il solo scopo di rendere più rapida la formazione del catasto ed il suo aggiornamento, attribuendo alle dichiarazioni presentate, ai sensi dell'art. 56, D.P.R. 01.12.1949, n. 1142, la funzione di "rendita proposta", fino a quando l'Ufficio finanziario non provveda alla determinazione della rendita definitiva.
Diversa è, invece, l'ipotesi del riclassamento di immobili che siano già provvisti di rendita, che all'Ufficio risulti inadeguata: in questo caso (come sostenuto da parte dalla giurisprudenza di legittimità con le Sentenze 13.06.2012, n. 9629 e 13.11.2012, n. 19820), occorre che il contribuente possa conoscere i presupposti del riclassamento.
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Riattribuzione di rendita. Come difendersi (462 kB)
Riattribuzione di rendita. Come difendersi - Fiscal Approfondimento N. 9-2014
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