La Legge 14 settembre 2011, n. 148 (di conversione del D.L. n. 138/2011) ha previsto la tassazione della concessione dei beni dell’impresa a soci e familiari qualora il corrispettivo pattuito per il loro godimento sia inferiore al valore che lo stesso avrebbe sul libero mercato.
In particolare, l’art. 2, commi da 36-terdecies a 36-sexiesdecies, D.L. n. 138/2011, infatti, prevede, tra le altre, la tassazione in capo al socio e al familiare dell’imprenditore, quale reddito diverso, della differenza tra il valore di mercato e il corrispettivo annuo pattuito per la concessione in godimento del bene dell’impresa qualora tale corrispettivo sia inferiore a quello che il medesimo avrebbe sul libero
mercato.
Pertanto, nell’ipotesi in cui un socio avesse corrisposto alla società un corrispettivo, pari a un valore eguale o superiore a quello di mercato, non vi sarebbe alcun onere fiscale da corrispondere. In caso diverso, il beneficiario in sede di redazione del modello UNICO 2015, al rigo L10 del quadro RL, dovrà inserire il valore di mercato del bene per l’anno 2014.
Per sbloccare i contenuti,
Abbonati ora o acquistali singolarmente.
-
Beni ai soci. La tassazione (116 kB)
Beni ai soci. La tassazione - Speciale Dichiarazioni N. 62-2015
€ 5,00
(prezzi IVA esclusa)
© Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata