QUADRO RE. Scomputo ritenute

L’art.25 del D.P.R. 600/73 disciplina l’applicazione della ritenuta sui redditi di lavoro autonomo. I soggetti residenti nel territorio dello Stato che percepiscono compensi, anche sotto forma di partecipazione agli utili, per prestazioni di lavoro autonomo, ancorché non esercitate abitualmente, ovvero siano rese a terzi o nell'interesse di terzi, o per l'assunzione di obblighi di fare, non fare o permettere devono operare all'atto del pagamento una ritenuta del 20% a titolo di acconto dell'Irpef dovuta dai percipienti, con l'obbligo di rivalsa. L'art. 25 del D.P.R. 600/1973, co. 2 deroga al generale principio di assoggettamento a ritenuta a titolo di acconto\imposta per le somme erogate a titolo di compensi di lavoro autonomo e segnatamente nei casi in cui la prestazione di lavoro sia resa nei confronti di un soggetto estero, ovvero quando i compensi siano corrisposti a stabili organizzazioni di soggetti esteri. Invero, in entrambi i casi viene a mancare il requisito della territorialità ed, in particolare, le stabili organizzazioni, così come riconosciute dall'art 162 del TUIR, quando costituiscano solo sede fissa, scontano l'imposizione nel paese di riferimento. Attività propedeutica alla compilazione del quadro RE della dichiarazione dei redditi di un
contribuente esercente arte o professione, è quella di verifica delle certificazioni rilasciate dai committenti, emesse dal sostituto entro il 28.02.2014, nelle quali vengono attestate le ritenute operate.
L’Agenzia delle Entrate, con la R.M. n.68/E/09, ha chiarito che è comunque possibile scomputare le ritenute subite, indipendentemente dal possesso delle relative certificazioni.
Dal punto di vista operativo, tuttavia, si creano delle problematiche, soprattutto quando ci si basa esclusivamente sulle certificazioni ricevute.