17 aprile 2025
IMU
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17 aprile 2025

IMU prima casa, esenzione valida per coniugi con residenze diverse nello stesso Comune

La conferma della Cassazione

Autore: Martina Giampà
Se due coniugi risiedono nello stesso comune ma hanno indirizzi di residenza diversi possono fruire entrambi dell’esenzione IMU per la prima casa. Il chiarimento è arrivato dalla Cassazione con l’ordinanza n. 9620 del 13 aprile 2025.

IMU, la regola generale

L’IMU è una tassa comunale che si paga quando si possiede un immobile (escluse le abitazioni principali, tranne quelle di lusso, cioè classificate come A/1, A/8 o A/9), un terreno edificabile (cioè su cui si può costruire), un terreno agricolo.

La deve pagare chi è proprietario oppure chi ha un altro tipo di diritto sull’immobile (come l’usufrutto o il diritto di abitazione), chi ha in concessione un terreno pubblico o chi ha un immobile in leasing.

È stata introdotta nel 2012, sostituendo la vecchia ICI (Imposta Comunale sugli Immobili). Dal 2014 al 2019, l’IMU faceva parte di un’imposta più ampia chiamata IUC (Imposta Unica Comunale), che includeva anche: la TASI (per i servizi comunali) e la TARI (per la raccolta dei rifiuti).
Dal 2020, la IUC è stata abolita. La TASI è stata eliminata, mentre la TARI e l’IMU sono rimaste attive. L’IMU è stata aggiornata con nuove regole dalla legge del 2019.

Dove si applica l’IMU? L’IMU si applica in tutta Italia, ma ci sono eccezioni: in Friuli-Venezia Giulia e nelle province autonome di Trento e Bolzano, valgono regole speciali. In questi territori si pagano imposte diverse, chiamate IMIS (Trento) e IMI (Bolzano).

Il caso specifico, con residenze diverse vale l’esenzione

Una coppia sposata vive in due case diverse, entrambe situate nello stesso Comune. Quest’ultimo ha chiesto a uno dei due di pagare più IMU con tanto di multa e interessi, sostenendo che non aveva diritto all’esenzione prevista per l’abitazione principale, cioè la casa dove si vive stabilmente. Infatti, secondo la Legge di allora, una sola casa per famiglia può avere l’esenzione IMU, anche se i membri della famiglia vivono in due case diverse.

Questa posizione è stata confermata da due tribunali (la CTP e la CTR di Roma e del Lazio).

Ma il/la contribuente ha fatto ricorso alla Corte di Cassazione, che le ha dato ragione, basandosi su una sentenza della Corte Costituzionale (n. 209 del 2022). Questa sentenza ha chiarito che se i coniugi vivono stabilmente in due case diverse nello stesso Comune, ciascuno ha diritto all’esenzione IMU per la propria abitazione principale.

Legittima la residenza separata dei coniugi, ma serve dimora abituale

La Corte di Cassazione ha cambiato la decisione precedente dando ragione al contribuente perché non si tratta di una seconda casa che non dà il diritto all’esenzione dalla tassa, ma di due case in cui i coniugi hanno scelto di vivere separati.

Dal punto di vista normativo è consentito ai coniugi avere due residenze diverse pur rimanendo una coppia unita. Anche se in generale è stabilito che devono vivere insieme, ci sono alcune eccezioni: possono decidere di vivere in due posti diversi per validi motivi e comuni accordi.

Però, e questa è la parte importante, per ottenere l’esenzione dalle tasse sulla “prima casa”, è necessario che la persona viva davvero lì e abbia la residenza anagrafica (cioè sia registrato ufficialmente come residente in quel luogo).

I Comuni hanno a disposizione strumenti efficaci per verificare se le dichiarazioni dei cittadini siano veritiere. Tra questi strumenti rientra anche la possibilità di consultare i dati sui consumi di energia elettrica, acqua e gas degli immobili presenti nel loro territorio. Queste informazioni permettono di accertare se una persona vive abitualmente in un determinato immobile oppure no.

Quando si paga l’IMU

L’IMU deve essere versata in due rate. La prima rata deve essere corrisposta entro il 16 giugno di ciascun anno ed è pari all'imposta dovuta per il primo semestre applicando l'aliquota e la detrazione dei dodici mesi dell'anno precedente. La seconda rata, a saldo dell’imposta dovuta per l’intero anno, con eventuale conguaglio sulla prima rata, deve essere versata entro il 16 dicembre di ciascun anno sulla base della delibera di approvazione delle aliquote e del regolamento pubblicati sul sito www.finanze.gov.it alla data del 28 ottobre dell’anno di riferimento. In caso di mancata pubblicazione entro il termine del 28 ottobre, si applicano per il versamento del saldo gli atti adottati per l’anno precedente.

Per il 2025 la scadenza per il versamento dell’acconto IMU è previsto per il 16 giugno 2025 (lunedì) e il saldo IMU per il 16 dicembre 2025 (martedì).
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