Bonus donne 2025, nuovi aiuti per le imprese che assumono
Autore: Chiara Aiello
Nel 2025 sono diversi i bonus previsti per favorire l’occupazione femminile. Il bonus per l’assunzione di giovani e donne previsti dal Decreto Coesione e, ancor prima, dalla legge 92/2012. L’obiettivo è far sì che le aziende possano assumere donne a tempo indeterminato.
Chi può chiedere il bonus assunzione donne
Il bonus è destinato alle aziende che assumono donne con particolari condizioni di svantaggio occupazionale, con lo scopo di favorire il lavoro stabile e ridurre il divario di genere.
In particolare, possono beneficiare dell’agevolazione le imprese che assumono donne che rientrano in una di queste due categorie:
donne disoccupate da almeno 6 mesi, residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale (ZES) del Mezzogiorno, ovvero: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna;
donne disoccupate da almeno 24 mesi, ovunque residenti, quindi anche fuori dalle aree ZES.
Le assunzioni devono essere effettuate tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025 e devono comportare un incremento occupazionale netto, cioè un aumento reale del numero di dipendenti in azienda rispetto alla media dei 12 mesi precedenti. Per ogni lavoratrice assunta, l’impresa può ottenere uno sconto fino a 650 euro al mese. Tale importo è previsto sia per la ZES che per le altre zone d’Italia. Bisogna specificare che l’esonero contributivo:
non si applica ai contratti di lavoro domestico (come colf e badanti) e ai rapporti di apprendistato, per cui esistono regole diverse;
è, invece, compatibile con la maxi deduzione fino al 120% del costo del lavoro, prevista per i datori di lavoro che effettuano nuove assunzioni.
Le aziende che hanno questa certificazione possono pagare meno contributi: hanno uno sconto dell’1%, fino a un massimo di 50.000 euro all’anno.
Per richiedere il beneficio contributivo previsto, è necessario compilare il modulo online reso disponibile dall’INPS con il Messaggio n. 4479 del 30 dicembre 2024. Il modulo si trova all’interno del Portale delle Agevolazioni.
Nella domanda vanno indicati:
i dati identificativi del datore di lavoro;
la retribuzione media mensile prevista per il periodo in cui è valida la certificazione di parità di genere (articolo 46-bis del Codice delle pari opportunità tra uomo e donna);
l’aliquota contributiva media a carico del datore di lavoro, stimata per lo stesso periodo;
la media del personale in forza, sempre riferita alla durata della certificazione;
una dichiarazione sostitutiva (ai sensi del D.P.R. n. 445/2000) che attesti il possesso della certificazione di parità di genere, con l’indicazione del codice identificativo del certificato e il nome dell’organismo accreditato che lo ha rilasciato;
la data di rilascio della certificazione e il relativo periodo di validità.
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