Il Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 81, che ha accorpato in un unico testo gli istituti contrattuali della vigente normativa, agli artt. 19-29 disciplina il contratto a tempo determinato (detto anche “a termine”), abrogando di conseguenza le precedenti normative che regolavano tale istituto (L. n. 230/1962, L. n. 56/1987, D.Lgs. n. 368/2001, L. n. 247/2007, L. n. 92/2012, D.L. n. 76/2013, convertito nella L. n. 99/2013 e D.L. n. 34/2014, convertito nella L. n. 78/2014). Sebbene il Legislatore, nell’ambito del nuovo “Codice dei contratti”, intende far divenire il contratto a tempo indeterminato “la forma comune del rapporto di lavoro”, il contratto a termine rappresenta sicuramente una tipologia contrattuale che risponde, in determinate circostanze, sia alle esigenze dei datori di lavoro sia a quelle dei lavoratori in maniera più efficace rispetto ad un contratto a tempo indeterminato. Ciò in considerazione anche del fatto che, nell’evoluzione normativa del contratto a termine, è possibile notare come i Governi che si sono susseguiti negli anni abbiano di fatto maggiormente liberalizzato tale istituto. Tanto per fare un esempio, è stata concessa la possibilità di omettere la causale (infatti si parla di “acausale”), indipendentemente che si tratti di primo contratto, entro un periodo massimo di 36 mesi (durata massima dei contratti a termine). Dunque, il datore di lavoro non deve più indicare le ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo che lo hanno indotto ad utilizzare la forma contrattuale a tempo determinato.
Di contro, però, vi è da segnalare l’introduzione, a partire dal 1° gennaio 2013, di un contributo addizionale, a carico del solo datore di lavoro, pari all'1,4% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali, che si va ad aggiungere alla contribuzione ordinaria prevista per la generalità dei lavoratori. In ogni caso, è possibile recuperare l’intera contribuzione aggiuntiva, qualora il datore di lavoro trasformi i rapporti a termine mediante contratto a tempo indeterminato, con effetto dal 1° gennaio 2014 (articolo 2, comma 30, della Legge 28 giugno 2012, n. 92).
Dunque con il presente elaborato, l’Autore intende riepilogare dettagliatamente le caratteristiche tipiche del contratto a tempo determinato, alla luce del D.Lgs. n. 81/2015, fornendo al tempo una serie di formulari utili per la gestione di tale istituto.
Per sbloccare i contenuti,
Abbonati ora o acquistali singolarmente.
-
Il punto sul contratto a termine (369 kB)
Il punto sul contratto a termine - Focus Lavoro n. 6 - 2016
€ 5,00
(prezzi IVA esclusa)
© Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata